Mercati, faccia a faccia tra ambulanti e Comune sul nodo quote arretrate

Fumata grigia nell'incontro chiarificatore

Mercati, faccia a faccia tra ambulanti e Comune sul nodo quote arretrate
di Antonio Martone
Giovedì 25 Gennaio 2024, 10:31 - Ultimo agg. 13:25
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Fumata grigia, anche se si è trattato di un incontro chiarificatore. Il faccia a faccia tra i rappresentanti degli ambulanti sanniti e l'assessore alle attività produttive Luigi Ambrosone costituisce la base di partenza per dare il via a una nuova fase di trattative, sia per quanto concerne la riorganizzazione dei mercati, con l'applicazione della legge concorrenza 2024, che per la questione delle tasse non versate dagli operatori per l'occupazione del suolo pubblico riferite agli anni precedenti. In pratica, non c'è nessun accordo sugli arretrati, questione che costituisce di fatto il tallone d'Achille per avere la conferma dei posteggi. In ogni caso, si tratterà per cercare, in maniera unanime e collaborativa, strade diverse.

«Il problema principale - ha detto Pompeo Marinazzo, presidente provinciale dell'Anva Confesercenti - resta quello dei pagamenti dei tributi arretrati, per i quali Andreani chiede la sistemazione immediata.

Considerato che si tratta di un atto dovuto e obbligatorio, punteremo quanto meno a ottenere una dilazione. In tal senso, c'è stata un'intesa di massima, considerato che era presente anche un esponente della società di esazione, a preparare delle istanze da presentare al Comune che, a sua volta, le trasmetterà all'Andreani per tentare di trovare un accordo che consenta di avere respiro e poter continuare l'attività. Ma ci sono tante famiglie che rischiano di finire in strada se non si troverà un'intesa per la continuazione dello svolgimento del commercio nei mercati rionali e in quello regionale di Santa Colomba. Abbiamo trovato grande disponibilità da parte dell'assessore Ambrosone ma, giustamente, anche loro non possono non adeguarsi al rispetto delle norme».

La pandemia e il calo delle vendite per la concorrenza dell'online hanno determinato la crisi di tanti piccoli ambulanti che, adesso, sono chiamati a mettersi in regola con esborsi che, per alcuni, costituiscono un ostacolo, specie se non sarà concessa la rateizzazione. Il pericolo è che, come accaduto nell'ultimo quinquennio, potrebbero essere consegnate altre licenze, come dimostrano i posti vuoti, con tutti i mercati del capoluogo sotto organico rispetto alle disponibilità del piano commerciale. Il paradosso sarebbe quello di trovarsi di fronte a mercati semi-deserti e quindi sempre meno attrattivi, anche per quanto concerne l'offerta di articoli e stand.

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Durante l'incontro, che si è protratto per alcune ore, sono state avanzate anche ipotesi sulla riorganizzazione e rilancio delle aree mercatali, argomento per il quale sarà convocata nelle prossime settimane una nuova riunione per valutare meglio le proposte. «È stato un confronto costruttivo ha detto Ambrosone in cui, contrariamente al messaggio distorto passato nei giorni scorsi, è stato ribadito che non è affatto volontà di quest'amministrazione comunale mettere le mani nelle tasche degli ambulanti ma, al contrario, di affiancarli. Noi non battiamo cassa, siamo tenuti a far rispettare le norme. A tal proposito, è stata data ampia disponibilità a seguire con attenzione tutte le possibilità che si possono mettere in campo, attenendoci a quanto previsto dalla legge, per il pagamento degli arretrati attraverso dilatazioni o rateizzazioni. Il testo della legge concorrenza pubblicato sulla gazzetta ufficiale del 30 dicembre 2023, prevede obbligatoriamente l'applicazione sulle aree pubbliche. Con gli spazi che devono essere messi a gara pubblica. Gli operatori, come è noto, potranno chiedere il rinnovo della concessione che avrebbe durata 12 anni, conservando per tutto il periodo il proprio posto. A tal proposito - ha concluso - c'è una sorta di sanatoria che consente di mantenere la posteggia senza partecipare all'avviso pubblico, purché ci sia regolarità dei pagamenti e nei prossimi giorni ci sarà un vademecum. Diversamente, si perdono i diritti e gli spazi vanno messi a gara». 

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