Inflazione, Benevento resta la città più cara. La spesa è un salasso

Secondo il rapporto Istat la città in vetta per prezzi al consumo

Inflazione, Benevento resta la città più cara. La spesa è un salasso
di Domenico Zampelli
Venerdì 23 Febbraio 2024, 09:54
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L'inflazione resta al top e Benevento mantiene ancora il suo primato in Italia. Peggio non poteva iniziare questo 2024 sul fronte dei prezzi al consumo, con il capoluogo sannita che nel report Istat relativo al mese di gennaio guida la classifica nazionale sia dal punto di vista del tasso di inflazione che, soprattutto, come incremento di spesa annua. Pesa sui portafogli delle famiglie: 492 euro secondo i calcoli effettuati dall'Unione nazionale dei consumatori. Uno studio che rivela un Sannio profondamente quanto inspiegabilmente diviso a metà: da una parte Benevento occupa il poco ambito vertice in condominio con Brindisi, dall'altra Campobasso ha la seconda inflazione più "dolce" in Italia dopo Pescara, anzi tecnicamente una deflazione visto che i prezzi diminuiscono dello 0,7% con un risparmio per le famiglie di 145 euro.

Insomma, per le due province confinanti la differenza di prezzi in un anno pesa 637 euro, che appesantiscono e non poco l'economia sannita.

Benevento prima, quindi, sul fronte dell'inflazione tendenziale, quella che misura l'incremento dei prezzi nel corso di un anno: +2,3%, il valore più alto in Italia, anzi triplo della media nazionale, gradino più alto di un podio completato da Brindisi e Alessandria. Il riflesso sulle economie familiari è di 492 euro, il più alto in Italia. In Campania al secondo posto c'è Napoli, con un incremento dei prezzi dell'1,9% e un'incidenza sulla spesa familiare di 419 euro. Decisamente più contenuti i dati di Avellino (inflazione 0,8% e incidenza annua sui prezzi di 171 euro) e soprattutto di Caserta, dove l'inflazione scende della 0,2% consentendo addirittura un risparmio annuo di 43 euro.
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Ma dove si annida l'inflazione sannita? Principalmente nel settore che fa più male perché non si può fare a meno di venirci a contatto: quello degli alimentari.

Il dato sannita (+8,3%) è il secondo in Italia dopo Viterbo (8,6%), ben più alto della media nazionale attestata al 5,9%. Anche il dato di Napoli è alto: 7,8%, quinto posto nella graduatoria assoluta. Più contenuto e lontano in classifica il dato di Avellino (+5,4%) e soprattutto di Caserta: +4,9%, posizione assoluta 78.

Ancora più ampio il divario fra Benevento, la Campania e l'Italia guardando al settore della ristorazione, e non è la prima volta che accade. A gennaio l'incremento dei prezzi nel capoluogo sannita ha toccato l'11,4%, secondo incremento più alto in Italia, praticamente il doppio della media nazionale (+5,9%), più del doppio di Avellino (+5%, casella 17) e Napoli (+4,8%, casella 21) che magari qualche ragione in più per aumentare i prezzi potrebbe averla. Non c'è la possibilità di alcun paragone con Caserta, che fa registrare +0,1%, incremento più basso in Italia. Stesso discorso, anzi ancora di più sotto il versante dei servizi di alloggio, che a Benevento fanno segnare un incremento del 12,5% che stona e assai con il resto della Campania: se Avellino si mantiene quasi stabile con un incremento limitato allo 0,2%, a Napoli (-0,8%) e soprattutto a Caserta (-5%, ultimo posto in Italia) il dato è in chiara discesa.

Per completare il quadro, in un contesto dove Benevento vede quasi dappertutto incrementi pronunciati, spicca il dato dei mobili, che nel capoluogo sannita aumentano del 6,4% facendo registrare il terzo incremento più alto a livello nazionale dopo Macerata e Alessandria. Per il resto, eccetto Napoli al 6%, c'è un'altra Campania: Avellino occupa la casella 25 con un incremento dei prezzi del 3,8%, mentre Caserta fa registrare un dato negativo, attestato a -0,3% con la posizione 91 nella graduatoria assoluta. Insomma, la città di Benevento emerge sempre più come un'isola inflazionistica non solo in Campania ma anche e soprattutto nel territorio sannita, includendo quindi anche Campobasso. Sarebbe giunto il momento di capire perché accade questo, per potere così mettere in campo le giuste politiche capaci di riportare sul versante della stabilità dei prezzi che corrono decisamente troppo, e che stanno mettendo a dura prova la stabilità (e la serenità) di tante famiglie.
 

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