Stalli e strisce blu, mille multe al mese 9 su 10 senza ticket

Nel 2023 sono state registrate 10mila sanzioni

Stalli e strisce blu, mille multe al mese 9 su 10 senza ticket
di Paolo Bocchino
Venerdì 23 Febbraio 2024, 09:51
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Diecimila multe in un anno, quasi mille al mese, 32 al giorno. È il bilancio extralarge delle sanzioni elevate nel 2023 agli automobilisti che hanno sostato irregolarmente sulle strisce blu cittadine. E nella gran parte dei casi, non è stato un banale contrattempo a far finire in "fuorigioco" il trasgressore: 9 verbali su 10 riguardano la totale mancanza di ticket che comprova l'avvenuto pagamento del parcheggio. Soltanto una parte residuale dei multati, pari al 10 per cento, ha calcolato male i tempi della sosta, andando oltre l'orario coperto dal tagliando.

Numeri che aggiungono un importante elemento di conoscenza al dibattito in corso a Palazzo Mosti sulla gestione del servizio, e in particolare sulla attuazione della tolleranza da 30 minuti sancita dalla delibera di Consiglio comunale nel 2002, ma di fatto mai applicata. La riorganizzazione del servizio varata da Trotta dal 2018 ha restituito i crismi della effettività all'obbligo di pagamento della sosta. Un dovere restato di fatto sulla carta fino a quando la gestione era rimasta tra le mani della municipalizzata Amts, non sorprendentemente fallita.

Il team mobilità guidato dal coordinatore Luca Palazzo è stato recentemente rinforzato con l'ingresso in organico di 5 nuovi assunti, e può contare attualmente su una dozzina di accertatori qualificati che operano ogni giorno su doppio turno, 6 giorni su 7.

Nel 2023 sono stati elevati complessivamente 10.304 verbali per violazioni degli articoli 157 (sosta senza ticket) e 7 (ticket scaduto) del Codice della strada. Un esercito di trasgressori che sembra decidere consapevolmente di sfidare i controlli: sono infatti 9.228 gli utenti che incappano nella sanzione per aver omesso totalmente l'obbligo di pagamento del corrispettivo. Molto meno ampio il bacino di quanti, invece, fanno il biglietto, ma per circostanze varie superano il tempo limite coperto dal versamento: 1.076 i multati nell'ultimo anno per la scadenza del ticket.
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Dati che gettano una luce diversa sul confronto in atto da settimane in commissione Mobilità sulle modalità di esercizio del servizio. Il tema si è riproposto ancora una volta ieri mattina nell'organismo convocato dal presidente Antonio Picariello. Si attendeva la interpretazione tecnica del nuovo comandante della polizia municipale Pasquale Pugliese, che però ha disertato l'appuntamento essendo stato informato della assenza della consigliera richiedente l'audizione Marika Mignone. Il numero uno dei vigili sarà ricevuto in audizione nella prossima seduta della commissione Mobilità, insieme all'assessore delegato Attilio Cappa. Il consesso ha comunque affrontato il tema del margine di tolleranza da riconoscere agli automobilisti, rilanciato nei giorni scorsi dai componenti Antonio Capuano e Marika Mignone sulla base di segnalazioni da parte di cittadini destinatari di sanzione per pochi minuti di sforamento. Tantopiù, hanno rilevato i due consiglieri esponenti di maggioranza, agli atti c'è la delibera approvata a voti unanimi dal Consiglio comunale nel lontanissimo 30 settembre 2002, che prescrive la precisa volontà del parlamento cittadino di riconoscere un periodo di 30 minuti «esentasse» oltre la scadenza del pagamento.

Provvedimento rimasto sulla carta negli anni. La commissione ha quindi deciso di richiedere un parere formale al Segretario generale dell'ente Riccardo Feola circa la validità dell'atto consiliare. È comunque già nota la fitta e autorevole giurisprudenza stratificatasi sul tema da un decennio almeno a questa parte, pressoché unanime nel bocciare la concessione di fasce temporali esonerate dal pagamento. L'eventuale applicazione di una fascia di tolleranza, peraltro, sarebbe tecnicamente inattuabile attraverso gli attuali dispositivi di pagamento (parcometri), e il discorso andrebbe aggiornato con il prossimo aggiudicatario del servizio. Da Trotta però si fa notare che lo sforamento dei tempi di sosta rappresenta una circostanza solo residuale del volume complessivo delle contravvenzioni: «Gli accertatori - spiega il coordinatore Luca Palazzo - non multano mai senza aver prima verificato che il trasgressore è andato molto oltre il periodo coperto da pagamento. Si valuta inoltre l'entità del pagamento, così da differenziare chi in buona fede è andato oltre, da chi prova a ingannare i controlli versando l'importo minimo da 30 centesimi».

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