Scuola Torre-Sala a Benevento: sindaco-dirigente è scontro sui lavori

Mastella vuole iniziare i lavori, Citarelli: «Preparatevi alle barricate»

Scuola Torre-Sala: sindaco-dirigente è scontro sui lavori
Scuola Torre-Sala: sindaco-dirigente è scontro sui lavori
di Paolo Bocchino
Giovedì 25 Gennaio 2024, 10:28 - Ultimo agg. 13:25
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Sindaco e dirigente scolastico messi contro dal Pnrr. Sono le stringenti scadenze fissate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza a determinare il deciso scontro in atto tra il primo cittadino Clemente Mastella e il numero uno dell'istituto comprensivo Federico Torre Edoardo Citarelli. Con toni saliti nelle scorse ore decisamente oltre la soglia fisiologica del confronto, anche se le diplomazie sono al lavoro per trovare una sintesi operativa che coniughi le posizioni in campo.

Alla base del dissidio è la scadenza del 31 marzo fissata per l'avvio dei lavori inseriti nel Pnrr. Tra i quali rientra uno dei finanziamenti più cospicui intercettati dal Comune di Benevento nell'ambito del Next Generation Eu, ovvero la ricostruzione ex novo dei plessi Torre e Sala del medesimo istituto comprensivo.

E non ha alcuna intenzione di perderli l'amministrazione comunale, come messo in chiaro senza perifrasi da Mastella nel faccia a faccia a Palazzo Mosti con Citarelli, sotto gli occhi attoniti (in videocall) del dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale Sebastiano Pesce, comunque schieratosi per la salvaguardia dei fondi. Il primo cittadino ha ribadito che la scadenza del 31 marzo per la stipula del verbale di consegna è imposta dal meccanismo di concessione delle risorse, e che violarla anche di un solo giorno significherebbe mandare in fumo la corposa provvista finanziaria.

«I lavori dovranno partire per quella data - ha tuonato Mastella - Io non perdo risorse che servono a mettere in sicurezza una scuola che oggi non dà alcuna garanzia ai ragazzi e ai docenti». Perentorietà che non ha fatto breccia nel dirigente scolastico, a sua volta tetragono nel difendere le ragioni della scuola: «L'ipotesi di dover interrompere le lezioni ad anno in corso per almeno due settimane è semplicemente irricevibile - ha scandito Citarelli - Preparatevi ad accogliere le famiglie che faranno le barricate». Parole che hanno fruttato al dirigente scolastico l'appellativo di «Masaniello» da parte del leader dell'amministrazione comunale, a dir poco contrariato dalla apparente rigidità del preside del Torre. Che oggi spiega: «Non si tratta di fare i capipopolo ma di rappresentare un problema reale che forse il sindaco non conosce: se scendiamo al di sotto dei 200 giorni di frequenza, non ci verrà riconosciuta la validità dell'anno scolastico. Davvero si pensa che le famiglie non si solleverebbero davanti a una prospettiva del genere? La norma concede deroghe soltanto per cause di forza maggiore come cataclismi o condizioni meteo particolarmente avverse, certamente non per lavori che hanno scadenze previste da tempo». 

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Nei panni del mediatore il delegato ai lavori pubblici Mario Pasquariello: «Il Comune non ha avuto alcuna voce in capitolo in merito alle scadenze, e non ha espletato la procedura per lo studio di fattibilità tecnico-economico, condotta dal ministero, né per l'individuazione della ditta esecutrice, svolta da Invitalia. È un dato di fatto e deve esser chiaro. Ciò non toglie che faremo l'impossibile per far completare l'anno nel plesso attuale. A breve incontreremo i referenti della ditta e verificheremo la possibilità di contemperare l'avvio del cantiere, inderogabilmente fissato al 31 marzo, con lo svolgimento delle lezioni fino a fine maggio. Stiamo curando con molta attenzione e concretezza il reperimento delle sistemazioni alternative ove allocare la scuola quando inizierà la demolizione. Abbiamo già concordato con la direzione lavori che l'abbattimento riguardi esclusivamente il plesso Torre, e che venga effettuato con la tecnica della decostruzione selettiva per minimizzare l'impatto sul quartiere. Abbiamo individuato i locali ove trasferire le classi tra Capodimonte, Pacevecchia e via Camerario. C'è solo una remota ipotesi di dover fare doppi turni per 9 classi per meno di due mesi, a seguito dei ritrovamenti archeologici nella scuola Pietà. Ma sono fiducioso e credo che alla fine, dialogando, troveremo la soluzione a tutto». 

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