Cantone: non solo un uomo solo al comando, lavoriamo per un «Expo corruzione free»

Raffaele Cantone
Raffaele Cantone
Giovedì 3 Luglio 2014, 20:52 - Ultimo agg. 20:56
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NAPOLI - «Proverò a verificare carta per carta, mi sono trasferito a Milano gran parte della settimana, con un gruppo agguerrito di finanzieri. Non dico che questo renderà impossibile la corruzione, ma terremo loro il fiato sul collo».



A parlare è Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità anticorruzione e lo ha fatto a Napoli, nell'ambito di un convegno dell'Aci, parlando del caso Expo. «Abbiamo trovato grande disponibilità - ha affermato - e se dovessimo riuscire ad aprire il primo maggio un Expo corruzione free, sarà un grande risultato e una volta tanto non potranno dire che un napoletano è andato lì a rubare, ma per impedire che altri rubassero».



«Bisogna provare a misurarsi rispetto a queste realtà e a mettersi in gioco, con la consapevolezza che se si dovessero individuare problemi il capro espiatorio è già individuato - ha aggiunto poi Cantone, parlando dell'Expo - . Quando tu in qualche modo punti teoricamente sull'uomo solo al comando, hai già individuato chi è il responsabile di un eventuale risultato negativo - ha affermato - Sto provando a spiegare che non sono nè un uomo solo nè al comando e che unica cosa che proverò a fare è che proverò a verificare carta per carta».



«L'ultimo decreto ci onera di una grande scommessa - ha aggiunto - perchè prova a calare questa ipotesi di autorità anticorruzione che è una ipotesi teorica su una vicenda pratica e specifica che è l'Expo».




La perdita di immagine



La vicenda dell'Expo «rappresenta dal punto di vista internazionale una perdita secca di immagine». Secondo il presidente dell' Autorità nazionale anticorruzione si è data «l'immagine di una nazione che non riesce, se non attraverso la corruzione, a realizzare certe opere». «La scommessa - ha affermato - è provare a fare questi lavori attraverso un meccanismo di massima trasparenza». «Expo è una vicenda emblematica dell'Italia, un grande appalto dell'Italia, la cosa che doveva essere vetrina dell'Italia al mondo macchiata da un fatto corruttivo odioso».



«Confesso - ha raccontato - che più di un persona mi ha chiesto: 'Chi te l'ha fatto fare di metterti in una situazione per certi versi complicata davvero?'». «Quando sono entrato sul sito dell'Expo - ha concluso - sono rimasto impressionato dal conto rovesciato, manca davvero poco rispetto a quelli che c'è da fare».







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