Epifani attacca Berlusconi: «E' al di là del bene e del male»

Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi
Domenica 24 Novembre 2013, 11:55 - Ultimo agg. 17:04
3 Minuti di Lettura

La frase di Silvio Berlusconi sulla decadenza come colpo di Stato al di l del bene e del male, una frase totalmente sgangherata. Mi stupisco che l'abbia potuta pronunciare. Cos il segretario del pd, Guglielmo Epifani, commenta le dichiarazioni di ieri di Silvio Berlusconi. Poi aggiunge: «La sua vicenda giudiziaria e il congresso del Pd sono due percorsi che non si incontrano».

A Roma ha preso il via oggi la Convenzione dei democrat, con i tre sfidanti alle primarie che presentano le proposte programmatiche. «Spero che le primarie siano una straordinaria prova di partecipazione. La risposta a chi grida e fa leva sulle paure dei cittadini perchè non ha altri argomenti se non quelli del populismo rabbioso», ha il premier scritto Enrico Letta, in un messaggio inviato alla Convenzione.

Berlusconi ha fatto un «ragionamento del tutto incomprensibile sugli interventi di grazia del presidente Repubblica», ha sottolineato Epifani, che ha definito le dichiarazioni di Berlusconi «da una parte sgangherate, dall'altra irricevibili».

«Il 27 ci vedrà impegnati al Senato ad approvare, secondo sentenza e secondo leggi, una scelta in favore della decadenza di Berlusconi», ha poi ribadito il segretario del Pd, confermando la

posizione del suo partito in favore della decadenza. Nella vicenda della decadenza di Berlusconi «non abbiamo voluto colpire un avversario politico, è l'ultima cosa che possiamo volere: ci ha mosso un altro principio, che in Italia la legge deve essere uguale per tutti, perchè se lo violi non c'è certezza del diritto», ha proseguito Epifani, che ha poi sottolineato: «Dopo la sentenza Berlusconi disse che non avrebbe influito sulle scelte politiche sue e del partito» e invece così non è.

«Berlusconi non ha né la forza né la ragione, sta creando un clima pesante, inutilmente, che finirà per non fare bene nè a lui nè al Paese», ha osservato ancora Epifani.

«Saremo credibili nel chiedere rinnovamento agli altri quando saremo in grado di imporre a noi

lo stesso rinnovamento», ha poi dichiarato Epifani. «Da marzo in poi abbiamo vinto tutte le elezioni amministrative che ci sono state», ha rivendicato ancora il segretario del Pd.

«Stiamo attenti alle tensioni sociali che stanno rialzando la testa», avverte poi Epifani, ricordando gli attacchi nelle sedi del partito dei giorni scorsi. «Quegli attacchi - ha rilevato - vanno condannati nel modo più fermo esprimendo solidarietà a chi gli ha subiti». Ma Epifani ha indicato «come un segnale da seguire con grande attenzione» anche la vertenza di Genova. «Ancora una volta - ha continuato - i sindaci sono stati presidei insostituibili per governare le tensioni sociali».

Alle prossime elezioni europee «ai populismi dobbiamo contrapporre un bisogno di più Europa,

ma che postula un cambiamento dell'Europa nella giusta direzione. Il semestre italiano della guida dell'Ue non può essere come quelli che ci hanno preceduto, ma si cerchi realmente di andare a fondo a questa sfida», ha sostenuto infine il segretario del Pd. Epifani ha rivendicato l'autonomia degli interessi dell'Europa da quelli della Germania: «L'Europa è ferma e lancia segnali contradditori», ha sottolineato. «Non mi convince l'idea che gli interessi dell'Ue debbano coincidere con gli interessi della Germania o non sono, non è questa l'idea di Europa che dobbiamo avere, e lo dico con rispetto. Possiamo e dobbiamo seguire la politica di rigore in Italia, ma abbiamo bisogno di politiche comuni di investimento. Noi non siamo un piccolo Paese, restiamo un grande paese con tutti i problemi che abbiamo».