Napoli, Corporea, un viaggio hi-tech
nei segreti della macchina-uomo

Napoli, Corporea, un viaggio hi-tech nei segreti della macchina-uomo
di Benedetta Palmieri
Venerdì 3 Marzo 2017, 09:16 - Ultimo agg. 4 Marzo, 22:26
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«Corporea» è pronto: il Museo interattivo del corpo umano di Città della Scienza, il primo in Italia, sarà presentato domani e aprirà al pubblico domenica. La data coincide con quella dell'incendio che quattro anni fa distrusse la struttura. Una scelta tutt'altro che casuale, come sottolinea il segretario generale Vincenzo Lipardi: «Da allora, simbolicamente, ogni 4 marzo cogliamo l'occasione per mostrare qualcosa di nuovo. Ma non solo. È anche il nostro modo anche per richiamare l'attenzione e chiedere giustizia. Le indagini sull'incendio si sono concluse con la condanna del custode ma per l'entità di quanto accadde ci sembra poco, e vorremmo capire di più». Nell'attesa, Città della Scienza è andata avanti, portando a termine questo importante progetto pensato già nel 2007, e realizzato dal 2015 che vale la pena scoprire.


A cominciare dall'idea che gli è alla base, non solo quella della conoscenza fine a se stessa, ma anche quella della prevenzione e della tutela della salute, per lottare contro le malattie rare, sconfessare le teorie razziste che si basano su elementi genetici, interrogarsi su temi dibattuti e attuali. Qualche numero può aiutare a dare l'idea della vastità del progetto: oltre 5000 metri quadrati su tre livelli, 14 isole tematiche, circa 100 exhibits, esposizioni, macroinstallazioni e postazioni interattive. La formula è quella dell'apprendimento che può essere unito al gioco, alla curiosità. Sarà possibile entrare sin dentro il nostro corpo grazie alla realtà virtuale e a video immersivi, a giochi e laboratori, per sperimentare in prima persona il funzionamento di ogni parte della macchina umana. Dal sistema muscolo- scheletrico, che sarà messo alla prova attraverso un avatar che mostrerà quali muscoli e ossa sono coinvolti da determinati movimenti, all'apparato cardiovascolare: si potrà viaggiare lungo un'arteria e osservare dall'interno il sangue come al microscopio, e si scoprirà che il sistema di vene e arterie della mano è unico per ciascuno di noi. Ancora: una termocamera svela i segreti del nostro equilibrio termodinamico, mentre il robot Felix stupirà (nella sezione dedicata al sistema endocrino) riproducendo le espressioni del viso di chi lo guarderà, imitando il meccanismo dei neuroni-specchio. Non mancano ovviamente il Dna, che sarà possibile osservare ma anche indagare (inserendo nel sistema alcune proprie caratteristiche fisiche, si otterranno le relative informazioni genetiche) e il cervello: due grandi modelli in 3D mostrano il funzionamento del sistema nervoso centrale e quello della memoria a breve termine.


E ancora, il sistema digerente e quello immunitario (con un video game multiplayer per debellare o utilizzare i microbi), quello sensoriale (qui le esperienze da fare saranno diverse e curiose, dal tunnel che metterà in difficoltà il senso dell'equilibrio alla passeggiata virtuale, all'elettricità elettrostatica).
Infine, il sistema riproduttivo e la sessualità (con un'area di educazione sessuale), e il sistema nervoso. Farà da percorso parallelo il tema dell'evoluzione, che muoverà dalle origini con alcuni reperti archeologici provenienti dal Museo archeologico nazionale e da altri musei campani, per approdare al digital manufacturing: una stampante 3D mostrerà come si possano realizzare file anatomici, e saranno esposte ad esempio protesi così realizzate. Lipardi pensa sia giusto arrivare anche oltre, qui a Bagnoli: «Quest'area ha enormi potenzialità. La politica dovrebbe guardarla con attenzione, e fare una programmazione che sia poi capace di creare impresa, che significa poi creare posti di lavoro. Bisogna unire cultura e innovazione».

 
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