De Luca in missione a Casamicciola: «L'abusivismo di necessità non esiste»

Il presidente della Regione: «Le case insicure vanno lasciate»

Il presidente De Luca a Casamicciola
Il presidente De Luca a Casamicciola
di Valentino Di Giacomo
Domenica 27 Novembre 2022, 23:01 - Ultimo agg. 28 Novembre, 07:25
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Inviato a Casamicciola

«Le persone devono capire che in alcune aree non si può abitare, non esiste l’abusivismo di necessità. Le costruzioni nelle zone fragili dal punto di vista idrogeologico vanno demolite». È arrivato sull’isola d’Ischia per guardare anche dal vivo la tragedia che ha colpito Casamicciola, ma anche per dire parole chiare sulla situazione dell’abusivismo edilizio e il possibile nesso con la frana della notte tra venerdì e sabato. Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, è giunto a Ischia poco dopo le 13, ha visitato alcune aree dove erano ancora in corso le operazioni di soccorso, ma ha voluto farlo in punta di piedi, anche per lasciar lavorare tranquillamente i soccorritori.

Non una visita di forma, De Luca ha voluto passare alcune ore a Casamicciola nel Centro operativo comunale che coordina le attività di soccorso insieme al capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, al commissario straordinario per la ricostruzione post-sisma Giovanni Legnini e al commissario comunale, il viceprefetto Simonetta Calcaterra, ieri nominata da Palazzo Chigi anche come commissario per l’emergenza.

«È il momento del dolore per le vittime e - ha detto il presidente di Regione - della piena collaborazione tra le istituzioni per offrire il massimo sostegno alla popolazione colpita dalla tragedia».

Poi, concedendosi alle domande dei giornalisti ha però spiegato che «bisogna avere il coraggio di parlare chiaro ai cittadini, capisco che per gli amministratori non sia facile ma dobbiamo deciderci». 

Certo, riconosce il governatore: «demolire non è facile perché i Comuni non hanno neanche i soldi per l’ordinaria amministrazione». Non è il suo un j’accuse solo per Ischia o per Casamicciola, ma un ragionamento ad ampio spettro. «In alcune aree - ha spiegato - per ragioni idrogeologiche non si può abitare. Vanno demolite le case costruite sui greti dei fiumi, in aree idrogeologiche delicate e insostenibili, in zone a vincolo assoluto, su aree demaniali o costruite da aziende della camorra. Non esiste l’abusivismo di necessità, esiste la condizione sociale di necessità, ma l’abusivismo è sempre illegale». 

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Nessun dito puntato neppure contro il governo che, proprio mentre il governatore si recava a Casamicciola, ha deliberato in Cdm lo stato di emergenza sull’isola e lo stanziamento di una prima tranche di fondi per due milioni di euro. De Luca ha voluto ringraziare quindi il presidente del Consiglio Giorgia Meloni «per la vicinanza alla popolazione colpita», pur senza arretrare sulle sue battaglie storiche e non risparmiando qualche punzecchiatura.

«Siamo stati penalizzati da una legislazione nazionale farraginosa, molto diversa da quella adottata per il post terremoto del centro Italia. Nel 2019 è stata dichiarata la fine dello stato d’emergenza e ciò ha complicato la situazione per Ischia. Ora il piano di ricostruzione va approvato entro la fine dell’anno prevedendo delocalizzazioni e interventi sull’assetto idrogeologico». Spiega di non voler fare polemiche, «ora sono inutili. Serve semplificare, i rapporti con le sovrintendenze sono complicati e ci sono tempi biblici, serve supportare i Comuni, gli uffici tecnici e le strutture che sono state svuotate. Abbiamo un nuovo Governo e questa tragedia diventi un’occasione per fare queste riflessioni di fondo, non per ripetere liturgie insopportabili. Ma metto già nel conto che tra un mese rimarremo da soli, Comuni e Regione, come accaduto per il terremoto, mi auguro di essere smentito».

Non si tirerà indietro la Regione dal fare la propria parte, anche se la frana si aggiunge ai disastri non sanati dal sisma del 2017. «Noi - ha riconosciuto De Luca - abbiamo già una sofferenza alle spalle, quel terremoto di 5 anni fa che ha rappresentato 3mila sfollati, 2 vittime, 1.700 fabbricati inagibili, una novantina di attività travolte». Da questo punto di partenza, ora il governatore auspica la collaborazione da parte di tutti. 

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