Napoli, presentato il progetto di restauro del chiostro di Santa Maria La Nova

Reale: «Siamo a confronto con la storia. A Napoli la cultura è memoria»

Le studentesse durante il restauro didattico
Le studentesse durante il restauro didattico
di Vincenzo Cimmino
Mercoledì 10 Aprile 2024, 19:35
4 Minuti di Lettura

È stato presentato stamattina, alle 11:30, il progetto di restauro dei dipinti murali del Chiostro di San Giacomo della Marca. Siamo nel Complesso Monumentale di Santa Maria La Nova, una delle gemme più antiche di Napoli. Uno dei luoghi più affascinanti e misteriosi della città. Un posto che però, negli anni Novanta, «era diventato un parcheggio di automobili, da persone che oggi si indignano anche per il costo del biglietto di ingresso», come ricorda il direttore Giuseppe Reale.

Oggi i tempi in cui il Chiostro veniva usato come parcheggio, con gli affreschi danneggiati dai chiodi per fissare i fili della luce e della corrente, sono lontani.

Il progetto di restauro presentato nella chiesa del Complesso monumentale prevede il recupero di tre dipinti murali risalenti alla fine del XVI secolo e realizzato da Giovanni Cola di Franco. Il chiostro è detto di san Giacomo perché qui è presente un ciclo di affreschi dedicati a san Giacomo della Marca.

Le pitture, attribuite a Simone Papa, sono datate tra il 1627 e il 1628. Il restauro dei tre dipinti murali è promosso e finanziato dalla società che gestisce il sito monumentale, la San Martino Alberghi Srl. A realizzare l’intervento, di concerto con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli, docenti e studentesse del Corso di Laurea Magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa.

 

L’intervento si realizzerà su tre pitture murali del XVII secolo. Tra queste la più significativa è La Deposizione di Cristo, posta sulla controfacciata di ingresso al chiostro. Le altre due opere sulle quali verrà effettuato il lavoro di recupero sono un riquadro decorativo posto sulla parete laterale dell’edificio e il ritratto raffigurante Franciscus Quinionius. I dipinti, realizzati con tecnica mista, sono stati intaccati anche da polveri grasse dovute all’inquinamento da idrocarburi.

«Siamo qui perché questa collaborazione che va avanti già da alcuni anni con il Corso di Laurea in Conservazione e Restauro del Suor Orsola Benincasa trova in questo momento un ulteriore step. – commenta Giuseppe Reale, direttore del Complesso Monumentale di Santa Maria la Nova – Inauguriamo oggi un cantiere didattico con cui sarà possibile sia studiare le superfici pittoriche di questo chiostro seicentesco dedicato a san Giacomo della Marca, sia avviare un recupero molto importante per lo stato di deperimento in cui questi affreschi si ritrovano. C’è sempre un grande dibattito su quale sia l’origine e la destinazione di questi luoghi monumentali. Siamo a confronto con la storia, con la tradizione. Ripensare e restaurare sono due aspetti che vanno tenuti insieme. La manutenzione futura, in questi luoghi, richiede anche molta creatività. Abbiamo sintetizzata questa iniziativa con lo slogan che i visitatori troveranno all’uscita del complesso. Dove li invitiamo a riflettere che qui la cultura è memoria, formazione e impresa».

«Per noi è un vero onore partecipare al recupero di questo chiostro. – conclude Francesca Pagliari, in rappresentanza della San Martino Alberghi srl, gestore del sito – Il restauro della Deposizione di Cristo è soltanto l’inizio di un progetto più ampio che prevede l’istituzione di un cantiere didattico permanente qui, all’interno del complesso monumentale che serva anche a dimostrare come attività imprenditoriale e competenze tecniche e scientifiche possano creare un volano per il recupero dei beni della città. Un progetto virtuoso. Per noi è importante fungere anche da esempio per le altre realtà al fine di riportare alla luce altre gemme».

Video
Il tempo stimato per il completamento dei lavori è di 120 giorni lavorativi. Concluse le indagini preliminari, gli interventi di restauro consisteranno in un trattamento biocida, in un consolidamento degli intonaci originari, nel ristabilimento della pellicola pittorica, nella pulitura delle superfici, nella stuccatura delle cadute di strati di intonaco e nell’integrazione cromatica delle stuccature e dell’intonaco di supporto. I lavori, condotti dalla dott.ssa Maria Rosaria Vigorito, vedono il lavoro di sei studentesse e di quattro tutor dell’Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa appartenenti al CdLM in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali.

© RIPRODUZIONE RISERVATA