Un incontro nella sala Clementina. Un'udienza con i docenti e gli alunni della Scuola Vaticana paleografica, diplomatica e archivistica e, insieme, della Scuola di biblioteconomia. Un appuntamento organizzato in occasione dei 140 anni dalla fondazione della prima e dei novanta della seconda. A tutti, studenti e professori, Jorge Bergoglio rivolge un solo accorato appello: «Difendetevi da ciò che di tossico, malsano e violento si può annidare nel mondo dei social e delle conoscenze tecnologiche».
L'incontro
All'udienza ha preso parte anche il ministro della Cultura che aveva già avuto modo di incontrare Papa Francesco al Colosseo all'inizio del suo mandato. «Ho apprezzato il discorso del Santo Padre, per me sempre illuminante, in particolar modo - spiega meglio Gennaro Sangiuliano - il suo appello a rifuggire dall'autoreferenzialità, il chiaro riferimento a una società libera e il monito a difendere tutti da ciò che - ha sottolineato con forza il Pontefice - di tossico, malsano e violento si può annidare nel mondo dei social». E poi subito aggiunge: «È sempre una grande emozione poterlo rincontrare, la sua guida trasmette straordinari valori di fede, compassione e amore universale». Non solo. «Una parte dell'ingente patrimonio artistico di cui ci prendiamo cura - conclude il ministro - fa parte del grande patrimonio religioso, un tesoro di quasi duemila anni di storia del Cristianesimo che ha contribuito a forgiare la nostra nazione». Poi, una piccola parentesi personale. Sangiuliano racconta al Pontefice di essere nato a Napoli, e di essere cresciuto nel cuore del centro storico. Immediata la sua risposta: «Napoli è molto bella, ci sono stato e in qualche modo mi ricorda Buenos Aires. Perché mi parla del Sud e io sono un uomo del Sud».Il ricordo
È proprio così, «Napoli come Buenos Aires», Papa Francesco non ha mai fatto mistero della sua passione per questa città dove è stato ben due volte. La prima il 21 marzo del 2015: visitò il santuario di Pompei per un omaggio alla Madonna e poi fece tappa qui per un bagno di folla che lo accompagnò dal lungomare a Scampia fino all'abbraccio dei 60mila in piazza del Plebiscito.