Caserta, Archivio di stato: svolta ponteggi, «via a fine estate»

Il sopralluogo del direttore generale degli Archivi, Antonio Tarasco

Il sopralluogo all'Archivio di Stato
Il sopralluogo all'Archivio di Stato
di Nadia Verdile
Martedì 9 Aprile 2024, 08:00 - Ultimo agg. 08:16
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A fine estate via le impalcature dall’Emiciclo Vanvitelliano, detto anche Reali Cavallerizze. Ad annunciarlo, ieri mattina a Caserta, il direttore generale degli Archivi, Antonio Tarasco, giunto in città per un sopralluogo ai lavori da poco ripresi per l’Archivio di Stato.

Era sceso in campo il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, nelle scorse settimane. Dal 1999, tra molti stop e qualche go, sono in atto i lavori per la realizzazione della sede definitiva dell’Archivio casertano. Ieri hanno fatto un sopralluogo per verificare l’andamento dei lavori, insieme a Tarasco, la direttrice dell’Archivio di Stato di Caserta Fortunata Manzi e il soprintendente Gennaro Leva accompagnati dalla senatrice Giovanna Petrenga e dal deputato Marco Cerreto, entrambi di Fratelli d’Italia.

«La prima notizia che intendo dare – ha detto Tarasco – è che per la fine dell’estate saranno rimosse tutte le impalcature esterne all’emiciclo».

Da quando iniziarono i lavori nel maggio 2017, quelle impalcature hanno deturpato l’immagine della piazza più grande d’Italia, divenendo ricettacolo di spazzatura, ritrovo di tossicodipendenti e sbandati.

«Ci stiamo impegnando e continueremo a farlo – ha continuato Tarasco – con tutte le nostre energie affinché i lavori continuino a spron battuto e vengano rispettati i tempi per la consegna». Per aprile 2025 dovrebbero essere conclusi. «Ringraziamo il direttore generale degli Archivi Antonio Tarasco – hanno detto Petrenga e Cerreto - per essere venuto a Caserta per effettuare un sopralluogo alle Reali Cavallerizze, in occasione della ripresa dei lavori di restauro per il nuovo Archivio di Stato. Un’opera importante che, così come nelle volontà del ministro Sangiuliano, verrà conclusa in breve tempo, restituendo questa bellissima porzione della Reggia all’uso di interesse pubblico. La sua presenza testimonia la grande attenzione che il ministro Sangiuliano sta prestando verso quest’opera importantissima per Caserta e che consentirà di poter fruire di una parte dell’emiciclo di Palazzo Reale». Durante la visita presenti anche il Provveditorato delle Opere pubbliche, il Rup della Sovrintendenza e l’impresa appaltatrice.

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A riaccendere i riflettori sull’annosa questione dell’Archivio di Stato, negli ultimi mesi, era stato il Comitato pro Archivio che con una serie di missive aveva chiesto al ministro un tavolo di concertazione per scongiurare la diaspora dei documenti e per sollecitare la ripresa delle attività lavorative. Sembra dunque che questo cantiere il cui primo lotto è stato realizzato nel 1999, vada, finalmente, verso la chiusura. Decenni di abbandono e di degrado che sono stati sotto gli occhi di tutti, che hanno tenuto l’esterno di questo edificio storico, così importante per la cittadinanza e i turisti, come un vero scempio. Con questo cantiere si dovrebbe finalmente chiudere un periodo negativo che porterà poi il trasferimento dell’Archivio di Stato in questa sede prestigiosa che dovrebbe diventare la casa dello studio, della ricerca, della memoria. L’edificio vanvitelliano, conosciuto anche come ex caserma Pollio, nacque per ospitare i cavalli dell’esercito e gli uffici legati alle attività militari.

Una parte di quel grosso edificio è da anni utilizzato dalla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, gli spazi rimanenti, quando saranno ultimati i lavori di riqualificazione, ospiteranno l’Archivio di Stato. Quello in corso è un restauro conservativo con relativo adeguamento funzionale dell’edificio dismesso da anni. Nel piano seminterrato sarà allocato il magazzino, al piano rialzato gli uffici amministrativi e gli uffici aperti al pubblico, i magazzini per il deposito degli archivi a palchetto, salette studio, una sala bouvette, servizi. Al primo piano archivi con scaffalature a palchetto, sala destinata all’attività dei commessi; servizi e al secondo, e ultimo piano, archivi con scaffalature a palchetto. Dal 1995, l’emiciclo fu assegnato, come sede definitiva, all’Archivio che intanto, dal 1972, era allocato, in via provvisoria, nei locali di un condominio per civili abitazioni. I lavori di restauro e adeguamento iniziarono nel 1999. Fu realizzato, sotto l’egida della Soprintendenza, un primo lotto di lavori con 6 milioni di euro. Poi il nulla. Intanto l’emiciclo divenne sede di senzatetto, approdo per il sesso a pagamento, discarica. I lavori ricominciarono il 4 maggio 2017 e dovevano essere ultimati due anni dopo. Ma nel ‘18, vennero fuori problemi che la Mar.Sal. Restauri di Napoli imputò al progetto del committente dando vita a un contenzioso tra il Provveditorato e la ditta che aveva vinto con un ribasso del 65%.

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