Archivio di Stato, ripartono i lavori: «Pronto nel 2025»

L'istituto casertano sarà tra i più grandi d'Italia

Archivio di Stato, ripartono i lavori: «Pronto nel 2025»
Archivio di Stato, ripartono i lavori: «Pronto nel 2025»
di Nadia Verdile
Martedì 19 Marzo 2024, 08:51 - Ultimo agg. 11:15
4 Minuti di Lettura

Eppur si muove. Dopo quasi sei anni di stop sono ripartiti i lavori per l'Archivio di Stato di Caserta all'Emiciclo vanvitelliano e per aprile 2025 dovrebbero essere conclusi. «L'intervento di ristrutturazione dell'Archivio di Stato di Caserta - ha detto il ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano - si inserisce nel quadro più ampio del piano di valorizzazione del patrimonio culturale italiano promosso dal Ministero. Con questo intervento intendiamo non solo tutelare e conservare un patrimonio prezioso per la nostra storia ma anche renderlo più accessibile e fruibile al pubblico per farne un luogo di studio, di ricerca e di crescita culturale per la comunità di Caserta e per l'intera Nazione. L'Archivio di Stato custodisce un patrimonio documentario di notevole valore, che comprende atti e documenti di grande rilevanza per la nostra storia».

Una vicenda a tratti kafkiana che parte dal 1972 quando in via provvisoria fu stabilita come sede dell'Archivio un appartamento in un condominio per civili abitazioni. I primi lavori di restauro e adeguamento dell'Emiciclo vanvitelliano iniziarono nel 1999. Fu portato a compimento un primo lotto per una spesa di 6 milioni di euro. Poi nulla più. Nel 2011 fu siglata una convenzione tra l'Agenzia del Demanio, il Mibact e il Provveditorato interregionale per le opere pubbliche per il restauro e l'adeguamento dell'esedra.

L'importo previsto era di 12 milioni di euro, sette a carico del Demanio e cinque del Mibact. Il progetto generale redatto dal Provveditorato, approvato dalla Soprintendenza, venne firmato nel 2013. Messo a gara vinse la Mar.Sal. Restauri di Napoli, con un ribasso del 65,81%, per un importo complessivo di 5milioni e mezzo di euro. Sembrava che l'odissea dell'Archivio stesse per conoscere la parola fine. A maggio 2017 iniziarono i lavori che dovevano essere conclusi, come fu ampiamente annunciato, nel 2019. Ma nel 2018, durante la realizzazione dell'opera, vennero fuori problemi che la ditta imputò al progetto del committente. Partì allora un lungo contenzioso tra il Provveditorato e la ditta, sbagliati i ponteggi previsti dal progetto che avrebbero dovuto essere a cavalletto (che avrebbero permesso di seguire la linea curva dell'edificio) mentre erano a tubi e giunti (adatti per una superficie lineare), inadeguati i costi per lo sbancamento intorno all'emiciclo in cui interrare tutti i tubi e i fili dell'impiantistica. Fatta la variante al progetto fu inviata alla Corte dei conti ma i lavori ripresero senza aver ricevuto il parere della stessa che dunque li bloccò e chiese un'ulteriore perizia di variante.

Pronta la nuova variante la ditta la firmò con dissenso.

Video

Ora, «grazie all'impulso del ministro della Cultura Sangiuliano e della Direzione generale Archivi - si legge in una nota del Mic -, sono finalmente ripresi i lavori. Ciò conferma l'intenzione di considerare il trasferimento dei depositi archivistici a Pastorano come temporaneo, in attesa del completamento dei lavori negli spazi di fronte alla Reggia». Ora, i lavori rimetteranno a nuovo le facciate, poi proseguiranno con la ristrutturazione del seminterrato dove saranno sistemati i compattatori meccanici per l'archiviazione dei documenti e si procederà alla realizzazione dell'ipogeo per accogliere le centrali tecnologiche.

«L'Archivio di Stato di Caserta - continua la nota - avrà una superficie che lo renderà tra i più grandi d'Italia. Inoltre, grazie ai 20 km lineari di scaffalature previsti dal progetto, l'Istituto accoglierà il patrimonio attuale e riuscirà a soddisfare il fabbisogno di spazi per i versamenti degli uffici statali della città e della provincia di Caserta. Per gli spazi interni al complesso della Reggia, destinati all'Archivio, si registrano importanti passi avanti: i lavori di restauro e adeguamento funzionale fermi dal 3 agosto 2023 (e già finanziati con 1.810.911 euro) riprenderanno ad aprile per concludersi in autunno prossimo, mentre è stato aggiudicato il progetto per l'adeguamento antincendio i cui lavori termineranno sempre entro il prossimo autunno».
Soddisfazione espressa dal direttore generale degli Archivi, Antonio Tarasco: «L'Amministrazione sta profondendo grande impegno per restituire in tempi brevi questi spazi alla loro originaria e primaria funzione culturale ed educativa» a cui ha fatto eco il soprintendente Gennaro Leva che ha espresso il suo plauso «per la ripresa dei lavori all'emiciclo vanvitelliano, fortemente voluta dal ministro Sangiuliano e dal direttore Tarasco».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA