Frattamaggiore. Ricoverato 7 volte in 15 anni: trovano
drenaggio dimenticato nella pancia

frattamaggiore , drenaggio nella pancia per 15 anni
frattamaggiore , drenaggio nella pancia per 15 anni
di Rosalba Avitabile
Venerdì 2 Giugno 2017, 12:12 - Ultimo agg. 12:16
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Frattamaggiore. Ennesimo caso di malasanità, iniziato ben 15 anni fa. Un’operazione che diventa un calvario di anni, perché i medici dimenticano un drenaggio del paziente nella pancia. E perché in sette visite al pronto soccorso negli ospedali di Frattamaggiore e Aversa nessuno si accorge di cosa faceva stare così male Gennaro D’Ambrosio. È la storia di un 31enne, originario di Frattamaggiore, coniugato, residente da qualche anno ad Orta di Atella, una promessa del calcio della Real Frattaminorese, ex capitano della Real Grumese. Ha dell’incredibile la storia di Gennaro che 15 anni fa subisce un intervento chirurgico per togliere l’appendice in peritonite.

L’intervento va bene e per alcuni anni non ci sono problemi. Sembra tutto finito e invece è l’inizio di un nuovo calvario. Dopo alcuni anni accusa dolori all’addome. Il ragazzo si presenta per ben sette volte al pronto soccorso, di Frattamaggiore e Aversa, a causa di dolori lancinanti ma viene sempre dimesso senza che il drenaggio, che serve per far defluire liquidi prodotti da ferite o zone infette, venga notato. Solo all’ottava visita al pronto soccorso, dell’ospedale san Giovanni di Dio di Frattamaggiore viene prescritta una tac, che mostra la presenza del drenaggio nell’addome.

L’intervento per la rimozione viene eseguito subito, nello stesso ospedale, dove 15 anni fa gli fu asportata l’appendice in peritonite. L’equipe che l’ha operata naturalmente non è la stessa di 15 anni fa. “Quasi una volta al mese avvertivo dei forti dolori all’addome, la corsa in ospedale, un antidolorifico e calmante per fermare il dolore e nuovamente a casa. Il problema a volte mi portava a stare anche a letto per settimane intere” spiega Gennaro. «È stato un miracolo che il mio cliente sia sopravvissuto - dice l’avvocato del giovane, Roberto Cariulo - sicuramente i responsabili dovranno assumersi sia le responsabilità civili che penali».
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