«Hybrid», squadra antidroga tra i giovani della movida a Napoli

«Hybrid», squadra antidroga tra i giovani della movida a Napoli
di Maria Chiara Aulisio
Giovedì 22 Giugno 2017, 09:50 - Ultimo agg. 11:32
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Sono in quattro, giovani e motivati, esperti conoscitori del mondo delle «sostanze» e di quello dei giovani. Si chiamano «Hybrid», ovvero una equipe mobile costituita dagli operatori dell'associazione Il Pioppo con il dipartimento farmacodipendenze della Asl Napoli 1 coordinato da Stefano Vecchio. Uno solo lo slogan: se proprio hai deciso di farlo, valuta bene gli effetti e soprattutto i rischi. In che modo? «Valorizzando la capacità di autoregolare i consumi affinché siano più gestibili e sicuri, considerando le caratteristiche farmacologiche delle sostanze e - spiega Alessandro Trivoluzzi, coordinatore del gruppo - ponendo attenzione alle condizioni individuali e ai contesti nei quali si realizza il consumo». Ed ecco che a questo punto intervengono loro, quelli di «Hybrid», una via di mezzo tra l'antropologo che studia il fenomeno e l'operatore esperto che offre consigli e competenza.

Si muovono insieme, a volte da «invisibili», confondendosi tra i ragazzi che ballano scatenati nei locali notturni del litorale di Bagnoli o tra quelli che affollano le piazze del centro antico dove - dati alla mano - il consumo di alcol, ma anche di cannabis, sta superando i livelli di guardia. Oppure si presentano, nome e cognome, e si piazzano con il loro banchetto all'ingresso dei locali più affollati, nelle piazze più movimentate e alle feste più gettonate dove già sanno che di lì a poco arriveranno centinaia di ragazzi. Tanti sono anche minorenni, facile preda di gente senza scrupoli che pur di aumentare i guadagni rifila ai più piccoli e inesperti robaccia che potrebbe anche rivelarsi fatale. «Ecco, questo è il punto - aggiunge Trivoluzzi - se gli operatori della notte potessero avere gli strumenti per esaminare quello che viene venduto a questi ragazzi si eviterebbero tanti guai. Si trova di tutto nelle sostanze, perfino i cristalli di sale e lo zucchero che inalati provocano non pochi danni. Purtroppo tutto questo non ci è permesso e allora andiamo avanti così».

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