Medicina solidale a Casoria, il depredato ambulatorio San Ludovico: «A far del male ci vuole un attimo. Altra cosa è fare il bene»

Medicina solidale a Casoria, il depredato ambulatorio San Ludovico: «A far del male ci vuole un attimo. Altra cosa è fare il bene»
di Danilo Capone
Mercoledì 3 Febbraio 2016, 17:45
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Nel febbraio del 2015 veniva inaugurato a Casoria, presso i locali dell’Oasi San Ludovico messi a disposizione dalle suore Elisabettine Bigie, l’ambulatorio polispecialistico di medicina solidale “San Ludovico da Casoria”, in questi giorni depredato dai ladri. 

Un vero e proprio scempio nei confronti di un fiore all'occhiello che presta assistenza medica gratuita da quasi un anno. L’offerta del poliambulatorio è paragonabile ad un normale servizio assistenziale. Normale, dunque eccellente, poiché così dovrebbe funzionare. Se non fosse per la  totale gratuità del complesso di attività svolte a tutela della collettività casoriana. E non solo. Di una causa mutualistica è intrisa la comunità di specialisti e volontari, che si riunisce per condividere opere di bene, attraverso consulti medici, consigli o qualche semplice chiacchiera in compagnia.  

“L’oculista qui riceve per ben cinque volte ogni due settimane - racconta Pasquale Longhi, neochirurgo, anima promotrice del progetto -. Abbiamo due odontoiatri, che in caso di necessità offrono cure gratuite presso i propri studi. Abbiamo un chirurgo, un neurochirurgo, un neurologo, un medico internista, un nefrologo, una fisiatra, un fisioterapista, un geriatra, tre psicologi, un dermatologo, tanti altri professionisti ed i volontari, che si occupano dell’accoglienza. Abbiamo degli specialisti che, quando è necessario, si recano anche a domicilio. Sempre gratis”.

Il sogno comune? “Adoperarsi per l’assistenza agli ammalati terminali attraverso un gruppo in grado di fornire ai pazienti le cure e soprattutto l’affetto”. Il grande registro delle visite riporta il numero 1139, una cifra che fa riflettere considerando il nuovo nato ambulatorio dal giorno dell’inaugurazione ad oggi, e nel mezzo il periodo di utenza estivo.

Longhi, ci porta in visita per i locali. Troviamo un ingresso con una scrivania. Un volontario mostra una cassettina per le offerte, liberissime, utilizzate poi per i costi di manutenzione e le utenze di acqua e luce. Si accede ad una sala, fulcro dell’attività quotidiana svolta al poliambulatorio, con i lettini per le visite. Conclude il Dottor Longhi, commosso e stretto nell’affetto dei volontari, persone eccezionalmente comuni. “Fare del bene è molto difficile. Sappiamo che la strada da percorrere è ancora molto lunga. Siamo disposti però a percorrerla, tutti insieme. Grazie ai volontari, perché senza il loro aiuto nulla sarebbe stato possibile”.

Ciò non ha fermato l'azione dei ladri, che approfittando della momentanea assenza dei volontar  hanno fatto irruzione, attraverso la canna fumaria, nei locali del poliambulatorio rubando un computer, una stampante e quella cassetta con le offerte per le spese essenziali. Ritorna il motivo del Dottor Pasquale Longhi: “A far del male ci vuole un attimo. Altra cosa è fare il bene”.
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