Napoli, a San Martino aperto il cantiere: dopo 11 anni via i barbacani

Cantiere aperto ieri, rimozione in 6 mesi il belvedere rinasce con i fondi regionali

I lavori a San Martino
I lavori a San Martino
di Gennaro Di Biase
Lunedì 22 Aprile 2024, 23:19 - Ultimo agg. 24 Aprile, 10:03
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San Martino compie un passo decisivo verso la rinascita. Quella di ieri è stata una giornata che la città e la collina del Vomero aspettavano da ben 11 anni. Sono finalmente iniziati i lavori per lo smantellamento dei barbacani che sorreggono, per rischio crollo, gli ex locali dei corallai ai piedi di Castel Sant’Elmo dall’ormai lontano 2014.

In quegli spazi, affacciati su uno dei punti più panoramici di Napoli, sorgeranno biblioteche multimediali e altre attività dedicate all’accoglienza turistica. Il belvedere vomerese, con annesso museo della Certosa, è una delle location culturali più gettonate dai visitatori, come dimostrano le classifiche delle presenze fornite mensilmente dal ministero della Cultura. Una nuova vita, insomma, per San Martino. Il degrado, «entro 6 mesi», sarà soltanto un ricordo.

Anche la gru, infatti, è stata rimossa nel 2022, dopo 10 anni. 

L’intervento

I barbacani saranno spariti per l’autunno 2024, dunque, stando a quando racconta a Il Mattino la consigliera comunale in quota Pd Mariagrazia Vitelli, che segue da vicino la vicenda da mesi. Dopo anni di attesa, degrado e false partenze dei lavori, la svolta è arrivata grazie a una sinergia tra istituzioni: la Regione, cui spettavano i lavori di riparazione, la Sovrintendenza, il consiglio comunale, il vicesindaco Laura Lieto e il direttore generale dei Musei presso il Mic Massimo Osanna.

«I fondi per i lavori sono regionali - spiega la Vitelli - Parliamo di circa 1 milione di euro. Le operazioni non dovrebbero durare tanto: nel giro di 6 mesi si dovrebbe chiudere tutto. Porto avanti da tempo questa battaglia. Dopo l’assegnazione degli interventi di consolidamento del muro e l’esecuzione della schermatura della cinta sottostante, entra nel vivo un’operazione possibile grazie sia ai fondi stanziati dall’assessore regionale Antonio Marchiello, sia al proficuo clima di collaborazione instaurato con la vicesindaca Lieto, la Sovrintendenza e la Direzione del Polo Museale. Prosegue così un lavoro che, per quanto era di stretta competenza del Comune (cioè la cura di piazzale e belvedere), aveva già visto nell’aprile 2022 la rimozione della gru di oltre venti metri che dal 2012 insisteva a ridosso del piazzale, deturpando la veduta, mentre a febbraio 2023 era stata messa in sicurezza la balaustra in travertino, assicurando finalmente una piena fruizione del belvedere».


L’accoglienza

Come accennato, nei decenni scorsi, prima dei dissesti e dei barbacani di legno che li hanno deturpati per anni diventando anche ricettacoli di immondizia, i locali da ieri in ristrutturazione erano sede di attività commerciali tipiche di San Martino: i corallai. Ne sono rimasti pochi, ormai, in zona. Cosa ne sarà di quegli spazi storici, una volta che saranno finalmente restituiti alla collettività? L’ipotesi che si prospetta, allo stato attuale delle cose, potrebbe produrre l’effetto di cogliere due piccioni con una sola fava.

«I locali sono della Regione - prosegue Vitelli - quindi il progetto e la decisione definitiva spettano a Palazzo Santa Lucia. Se non ci saranno imprevisti, in ogni caso, negli spazi che una volta erano occupati dai negozi dei corallai, e dove in passato c’era anche un locale per i dipendenti dell’Atan, dovrebbero sorgere delle biblioteche multimediali e altre attività che riguardano le vocazioni del luogo al turismo e alla cultura». Due piccioni con una fava, dicevamo: al Vomero mancano spazi culturali.

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E a San Martino urge implementare i risicati servizi per le folle di visitatori. Altro tema, su cui ancora si aspettano svolte sostanziali, rimane quello del destino della grande area verde di via Annibale Caccavello, di competenza sempre regionale. Anche qui, a ridosso della fortezza di Sant’Elmo, si sono susseguiti negli anni annunci di apertura.

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