Napoli, Mergellina disco inferno: «Si balla tra auto e chalet»

Lungomare, il viaggio nel caos notturno: fino all’alba decibel, sosta vietata e abusivi

Caos a Mergellina
Caos a Mergellina
di Gennaro Di Biase
Sabato 17 Giugno 2023, 23:58 - Ultimo agg. 18 Giugno, 18:25
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Nelle notti di Mergellina non c’è praticamente niente di legale. La discoteca a cielo aperto si propaga in ogni direzione, in mare aperto e fino ai palazzi dei residenti assediati dal caos e in fuga dal quartiere, dall’altro lato del lungomare. Rodei di moto improvvisi quanto pericolosi, nel bel mezzo di un traffico più che intenso. Parcheggiatori abusivi che spuntano come funghi a ogni angolo di marciapiede.

Barbe stile “Isis-Sibillo” per i giovanissimi che frequentano la cartolina di Napoli, e che trasformano il by-night in riva al Mediterraneo nell’ostentazione di una mentalità lontana anni luce dal rispetto delle regole. I loro scooter sono parcheggiati nel mezzo della carreggiata, fermi. Come per lanciare un messaggio chiaro: «La strada è nostra e ce la prendiamo». Il venerdì e il sabato sera che diventano provocazione, la movida che diventa sfida alla legge. Divertimento e abuso: i due concetti, da queste parti, sono una cosa sola. Di nuovo. Siamo proprio nella curva del terrore che, a marzo, diventò un far west insanguinato. Proprio qui, in primavera, arrivarono due omicidi nel giro di due settimane. Il secondo, in ordine cronologico, fu quello del povero Francesco Pio Maimone, il 18enne ucciso da un suo coetaneo che sparò tra la folla ad altezza d’uomo: Francesco Pio Valda, anche lui appena maggiorenne. 

Passati tre mesi quasi esatti dai giorni del sangue, delle pallottole, dell’indignazione e delle fiaccolate per la morte di un giovanissimo innocente, Mergellina è tornata al punto di partenza.

E si prepara a vivere un’estate fatta di musica ad altissimo volume e disprezzo delle regole. Tra le 23 di venerdì e l’1.30 della notte di sabato, non abbiamo trovato neppure una pattuglia delle forze dell’ordine (esclusa una camionetta dell’esercito, lontana dalla curva della movida, parcheggiata dal lato della funicolare). In compenso, c’è la disco-inferno a cielo aperto. Musica a decibel elevatissimi. 

All’esterno degli chalet risuonano i neomelodici di ultima generazione (trapper o classici), da Geolier alla dance latinoamericana. Mergellina è una pista da ballo, in sostanza. Il via vai di moto e scooter è incessante, in questa curva. I cicchetti costano poco, come le birre. Tra i tre e i 4 euro: è un alcol a buon mercato, questo degli chalet. Tarato sulle tasche dei teen-ager che arrivano in massa dalle periferie, dalla provincia e dalle zone più difficili della città. Quelle dove l’ombra dei clan è più ingombrante. La si vede nelle barbe lunghe stile jihad di moda tra i giovani, nelle impennate dei motorini, nelle hit ascoltate e cantate a memoria. Ed è un’ombra pesante, che rende cieche le luci di Mergellina. È venerdì sera, sono da poco passate le 23, ma i ristoranti in riva al mare sono chiusi da un pezzo.

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Famiglie pochissime: le cene sul Golfo, da queste parti, non sono più un’abitudine di residenti, cittadini e professionisti. La zona è diventata altro. La curva di Mergellina si è già trasformata in una pista di movida selvaggia, da rodei e da ballo. Paninoteche, chioschi e chioschetti gremiti. Serrande degli chalet storici tristemente abbassate. Vista l’assenza di controlli da parte di diversi gestori degli chalet, è un gioco da ragazzi, per un under 18, procurarsi un alcolico a piacimento, prima di mettersi a ballare. Da sempre, e purtroppo come sempre, il parcheggio è uno dei principali parametri dell’illegalità. La degenerazione della situazione, l’assenza di regole elevata a regola, viene descritta bene da una scena in particolare. Siamo sulle strisce blu a pochi metri dagli chalet. Un’auto trova posto. Una donna sulla trentina scende dal veicolo e si avvia verso la colonnina del grattino. 

«Ma veramente vuoi mettere il grattino? – le si avvicina alle spalle uno dei parcheggiatori abusivi – Tanto vale che compri il biglietto della lotteria dal tabaccaio». «Ma io ho preso una multa la settimana scorsa – risponde lei – Poi me la paghi tu?». «Non ti preoccupare, me la vedo io», rassicura l’abusivo. «Va bene - conclude la donna - Allora il grattino non lo faccio. E se quando torno non c’è la multa ti do 5 euro». La trattativa finisce così, con la vittoria dell’illegalità. Il resto, qui a Mergellina, lo fanno le pavimentazioni massacrate dei marciapiedi e l’immondizia che trabocca un po’ dappertutto, dai cestini e intorno a campane e cassonetti dei rifiuti. È un resto fatto di degrado. E che fotografa, ancora una volta, una Mergellina abbandonata a se stessa o al caso, e cioè all’iniziativa di chi se ne impossessa senza permesso. Niente è cambiato, da queste parti. Nemmeno dopo il sangue versato. 

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