Napoli, processo al boss dei Van Gogh Raffaele Imperiale: attesa per le intercettazioni

La Cassazione: ok all'uso delle chat criptate svelate in Francia

Napoli, processo al boss dei Van Gogh Raffaele Imperiale: attesa per le intercettazioni
Leandro Del Gaudiodi Leandro Del Gaudio
Mercoledì 15 Maggio 2024, 15:18 - Ultimo agg. 16 Maggio, 18:59
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La sentenza è attesa per il 10 luglio, qualche giorno dopo le motivazioni con cui i giudici della Corte di Cassazione danno il via libera all'uso delle intercettazioni svelate dall'autorità giudiziaria francese, quelle - per intenderci - riconducibili alla piattaforna EncroChat e Sky Ecc.

Aula 111, del Tribunale di Napoli, via libera all'uso delle intercettazioni captate nel corso delle indagini a carico di Raffaele Imperiale (ormai ex boss della droga, conosciuto per aver ceduto due capolavori di Van Gogh trafugati in Olanda nel 2002)  e del suo socio Bruno Carbone.

Sono stati i giudici della Suprema Corte a stabilire che quel contenuto captato attraverso il buco della serratura delle piattaforme criptate sono di fatto utilizzabili anche nei processi italiani. Resta da attendere solo il deposito delle motivazioni dei giudici capitolini, quando anche il Tribunale di Napoli potrà adeguarsi ed entrare nel merito del contenuto investigativo raccolto dalla Procura di Napoli (anche sulla scorta delle ormai chat criptate).

Inchiesta condotta dai pm Maurizio De Marco e Lucio Giugliano, (magistrati che lavorano su Imperiale, in una vicenda che ha visto per anni operativa il pm Vincenza Marra), siamo ad una svolta. Mercoledì 15 maggio, processo agli sgoccioli dinanzi al gup Miranda, un po' tutte le difese (tra questi i penalisti Giacomo Pace e Massimo Caiano) hanno chiesto di rinviare la lettura del dispositivo di sentenza napoletano all'indomani del deposito delle motivazoni della Cassazione.

Dirimenti le conclusioni del sostituto pg della Cassazione Lucio Giordano, che ha chiesto ai giudici di dare l'ok all'uso del materiale criptato.

Intanto, per giovedì 16 maggio Imperiale è atteso dinanzi ai giudici del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dove dovrà rispondere come boss e narcos pentito nel corso di un processo dinanzi al Tribunale Misure di prevenzione a carico dell'imprenditore (e presunto prestanome) Fontana. Ma torniamo a Napoli e al processo a carico di Imperiale.

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Si è trattato di un dibattimento nel corso del quale non sono mancati colpi di scena, a partire dalla disponibilità offerta dallo stesso Imperiale a cedere una isola artificiale al largo di Dubai alle casse del Fug, il fondo unico della giustizia italiana. Una mossa a sorpresa, decisamente ad effetto e tipica di un personaggio del calibro di Imperiale, sul quale dovrà esprimersi il gup Miranda.

Come è facile immaginare, la concessione di un'isola nelle acque degli Emirati Arabi (per quanto isola artificiale) non è materia di facile risoluzione. Questione di diritto internazionale (e di sovranità nazionale) su cui è logico pensare che ci siano accordi tra Italia ed Emirati, alla luce della quantificazione del valore dello stesso isolotto che un tempo apparteneva all'ex broker della cocaina. 

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