Omicidio stradale, legge a rilento. «Serve l'ergastolo della patente»

Omicidio stradale, legge a rilento. «Serve l'ergastolo della patente»
di Gerardo Ausiello
Lunedì 27 Luglio 2015, 03:07 - Ultimo agg. 09:03
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Pene più severe, meno attenuanti e l'introduzione dell'«ergastolo della patente», ovvero la revoca definitiva della patente per chi provoca incidenti stradali mortali. La linea dura viene invocata da enti ed associazioni a poche ore dall'ennesima tragedia dell'asfalto, quella che si è consumata sulla Tangenziale di Napoli, dove venerdì notte un 30enne di Pozzuoli ha ucciso due persone percorrendo contromano la carreggiata. Possibile che accadano ancora, e troppo spesso, episodi del genere? E come intervenire per arginarli?

Il primo passo è l'approvazione definitiva della legge che introduce due nuovi reati: omicidio stradale e lesioni personali stradali. Per chi si mette alla guida in stato di ebbrezza o dopo aver assunto stupefacenti e causa la morte di qualcuno la pena della reclusione va da 5 a 12 anni. Se l'investitore si dimostra lucido e sobrio, ma la sua velocità di guida è il doppio del consentito, la pena va da 4 a 8 anni. In caso di omicidio multiplo, la pena può essere triplicata ma non superiore a 18 anni. È invece punito con la reclusione da 6 mesi a 2 anni chi, guidando non sobrio o non lucido, procura lesioni permanenti. Nel caso di lesioni gravissime la pena aumenta da un terzo alla metà. Il provvedimento, approvato a metà giugno al Senato, è ora alla Camera per il via libera definitivo (salvo modifiche).



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