Non si prospetta un inverno semplice, la quarta ondata desta non poche preoccupazioni anche a causa della nuova variante Omicron. Così si cerca di correre ai ripari, si punta sulla prevenzione, una prevenzione rivolta anche ai più piccoli. Al momento il vaccino anti-Covid Comirnaty (prodotto da Pfizer/BioNTech) è stato approvato solo dai 12 anni in su, ma l’obiettivo è quello di creare uno scudo protettivo contro il Covid-19 estendendo la campagna vaccinale anche per i bambini della fascia 5-11 anni. L’Ema ha già dato l’ok, ora si attende il via libera dell'Agenzia italiana del farmaco Aifa.
In Italia - secondo i dati Istat - i bambini che rientrano in questa fascia di età sono quasi 4milioni e 250mila. Ma cosa ne pensano i genitori che a breve dovranno scegliere se vaccinare i propri figli? Aleggia ancora qualche perplessità tra le voci delle mamme e dei papà, raccolte al Vomero - in via Luca Giordano - nei pressi della scuola elementare Luigi Vanvitelli. «Al momento ho molti dubbi, però vedremo cosa dicono. Da poco l'ho vaccinato contro l'influenza, ma se sarà necessario, e se siamo tranquilli, probabilmente sì, lo vaccinerò», commenta la madre di un bambino di 6 anni. Poi aggiunge: «Ho anche una figlia più grande di 16 anni, con lei non ho avuto dubbi, ma ripeto, con il piccolino preferisco aspettare ancora prima di decidere».
Le somministrazioni potrebbero partire già dal 23 dicembre - una data non ufficiale ma solo indicativa espressa da Franco Locatelli, coordinatore del Cts e presidente Css - ma qualche genitore risulta essere particolarmente titubante e ben propenso ad aspettare qualche mese in più prima di vaccinare il proprio bambino: «Penso di aspettare prima di vaccinarlo, mi prendo un po' di tempo, non credo che lo vaccinerò prima di gennaio o febbraio - e aggiunge - gli altri miei figli si sono già vaccinati ma con lui ho un po' di paura. Preferisco aspettare, non sono totalmente sicura, forse perché lo vedo piccolo», è quanto dichiara la madre di un bimbo di 10 anni che attende un confronto con il suo pediatra per sentirsi rassicurata e prendere una decisione più ponderata. Ma non è l'unica: «Dato che non ho le competenze per assumermi una responsabilità di questo tipo nei confronti di mio figlio, che è il bene più assoluto che una mamma possa avere, credo che mi affiderò al parere del mio pediatra di cui mi fido cecamente e sono sicura che mi seguirà in questa scelta», è il commento di un'altra madre che già si è già affidata al pediatra di famiglia per seguire le diverse fasi del ciclo vaccinale che hanno completato gli altri figli. E ancora «Io sono un si vax convinto, tutta la mia famiglia si è vaccinata - commenta un papà -. Mi affido agli Enti regolatori e al parere del mio pediatra». È opportuno ricordare che i benefici superano i rischi, è quanto espresso dall'Ema che si è basata sui dati disponibili: l'efficacia del vaccino è stata calcolata in quasi 2mila bambini - di età compresa tra 5 e 11 anni - che non presentavano precedenti segni di infezione. Inoltre c'è da evidenziare che la dose di vaccino Pfizer sarebbe ridotta a 1/3 rispetto alla dose somministrata agli adulti. Così tra le voci ascoltate c'è anche chi di dubbi non ne ha ed esprime piena adesione nel vaccinare i bambini di questa fascia di età: «Sono pienamente d'accodo, anche perché è l'unica soluzione per la sicurezza di tutti». Ebbene, secondo il parere di altri genitori, il vaccino sembrerebbe la strada più sicura per mettere al riparo i più piccoli e proteggerli durante il tempo trascorso in attività di vita sociale, educativa e privata.