Napoli, al via l'evento di Forza Italia
Tajani: «A De Luca regalo altro Maalox»

Napoli, al via l'evento di Forza Italia Tajani: «A De Luca regalo altro Maalox»
di Emiliano Caliendo
Venerdì 20 Maggio 2022, 15:08 - Ultimo agg. 19:07
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Partita la kermesse di Forza Italia «Italia del Futuro, la forza che unisce» al Palacongressi della Mostra d’Oltremare di Napoli. La due giorni del 20 e 21 maggio - targata Partito Popolare Europeo (Ppe), il gruppo politico di Fi a Bruxelles - è iniziata oggi con gli interventi degli amministratori locali del partito, in attesa dell’intervento del leader Silvio Berlusconi nel pomeriggio di domani.

«Due giorni di lavoro qui a Napoli per riconfermare il ruolo centrale nel nostro Paese di Forza Italia come grande forza nazionale. Noi siamo l’elemento che collega il Sud al Nord e al Centro. L’Italia non esce da questa crisi e non cresce se non c’è un’azione corale», ha affermato il coordinatore nazionale Antonio Tajani a margine del primo panel di interventi, inaugurato sulle note dell'inno nazionale e di quello dell’Unione Europea. «Il Sud – dice - non deve andare col cappello in mano, il Nord non dev’essere più una locomotiva.

Tutta l’Italia deve diventare la locomotiva di se stessa. Questo il messaggio che noi vogliamo lanciare, dobbiamo aiutare le famiglie in difficoltà, sconfiggere il coronavirus e ridurre i danni provocati dalla guerra in Ucraina, sperando che la pace arrivi il prima possibile».

Sulle fibrillazioni della coalizione di centrodestra, Tajani spegne ogni fiammella di polemica. «Non c’è una maggioranza politica in Europa. Per l’elezione del presidente del Parlamento Europeo, Fratelli d’Italia e la Lega hanno votato insieme a noi la candidata del Ppe. A Bruxelles la situazione è diversa rispetto a quella italiana. Noi siamo al Governo e avremmo voluto pure che Fratelli d’Italia scegliesse di essere parte di una strategia per rilanciare il Paese e affrontare la crisi». L’ex presidente del Parlamento europeo ricorda che «in 26 comuni capoluogo dove si vota, andiamo uniti. In altri andiamo divisi ma ci ritroveremo al ballottaggio». Ma quando gli si fa notare che in provincia di Napoli, su sette comuni sopra i 15mila abitanti, il partito non è riuscito a presentare il proprio simbolo, Tajani replica: «Siamo la prima forza della città di Napoli e alle elezioni provinciali abbiamo ottenuto un risultato importante. Alle elezioni comunali, come sapete, spesso si presentano liste civiche e non si presentano simboli di partito. Quindi, nessuno problema». Sulla polemica social che ha visto protagonisti il governatore della Campania Vincenzo De Luca e il ministro per il Sud Mara Carfagna, Tajani si riserva una battuta: «A De Luca, se vuole, posso mandare un’altra confezione di Maalox. Si vede che quella che gli ha mandato la Carfagna non gli è bastata. Gliene manderò una anch’io».

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Per l’ex presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, tra i fondatori del partito in Campania, non è un caso che si sia scelta la città di Napoli per guardare al futuro, come da titolo della manifestazione. «Siamo la capitale del Mezzogiorno e del Sud ma con uno sguardo nazionale. La forza di Fi, e del messaggio che Berlusconi ha sempre dato, è quella di tenere unito questo Paese per quello che vale: il Sud è strategico, lo abbiamo visto all’incontro di Sorrento, non solo per la dinamica di crescita dell’Italia ma anche del Mediterraneo che è fondamentale e strategico guardando anche alle crisi internazionali. Poi le competenze: i nostri giovani, la nostra capacità di crescita, i nostri beni culturali e il turismo, e perché no anche la grande industria che esiste al Sud».

Caldoro ribadisce che l’unica coalizione possibile per Forza Italia è quella di centrodestra, considerando la legge elettorale che «ti impone gli schieramenti». «Abbiamo sempre governato bene il nostro Paese – ha sottolineato -. Ricordo che nella Seconda Repubblica le uniche cose fatte sono state compiute da governi politici. Chiaramente parlo di quelli eletti dagli elettori, con Berlusconi e le grandi riforme. Il centrodestra di governo ha saputo rispondere ai problemi del Paese, non risolvendoli tutti, certo. Ma questo accade anche in altri Stati europei». E sugli alleati, in particolare Giorgia Meloni, con cui a livello nazionale le frizioni sono aumentate negli ultimi giorni, Caldoro chiosa: «Con Giorgia e FdI lavoriamo bene in tante Regioni. Quelle che hanno i maggiori successi in Italia sono quelle governate dal centrodestra, questo qualcosa deve far capire. Quando ci mettono gli elettori a governare, noi governiamo bene».

Come Tajani, anche l’ultimo governatore di centrodestra della Campania, commenta lo scontro De Luca-Carfagna all’insegna dell’umorismo, attraverso una parabola adolescenziale. «Da giovane – racconta - avevo un vecchio amico un po’ bulletto, e ogni volta che ci dialogavo lui voleva per forza litigare anche se non ce n’era ragione. L’affrontavamo anche su argomenti sensati e lui ogni volta voleva avere ragione. A quel punto evitavo di far polemiche per non litigare sin dal mattino. Poi arrivava un altro amico e diceva la stessa cosa, litigando pure con lui. E così via con un altro ancora. Alla fine, i suoi discorsi finivano asserendo il contrario di quanto pensa il mondo, perché secondo lui bisognava fare così. Arrivò un mio amico più timido che un giorno gli disse: se tutto il mondo la pensa in una maniera, non è che stai sbagliando tu? Il bulletto è poi rimasto da solo. Lo lasciavamo brontolare». Chiaro, il riferimento all’ex sindaco di Salerno. «Quando si guida una Regione – attacca Caldoro - bisogna avere senso delle istituzioni e serietà. Nel dire che un convegno dove c’è il Capo dello Stato, il Presidente del Consiglio, nove ministri, organizzato dal ministro del Sud, è una riunione di Forza Italia, c’è qualche problema. È evidente che, se dobbiamo prenderlo sulla parola, significa che Forza Italia è al 90%. È vero che Berlusconi è un uomo dei miracoli, ma ha sempre detto di voler arrivare al 51%. Il 90% mi sembra troppo anche per lui».

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