Il 2021 è un anno drammatico per gli elefanti, tra gli animali con più alto rischio di estinzione. Oggi sono meno di 450mila gli elefanti che sopravvivono in Africa. Quest'anno, sia l'elefante di foresta (Loxodonta africana) che quello di savana (Loxodonta cyclotis) sono stati inclusi per la prima volta nelle categorie di rischio più elevato nella lista rossa della Iucn. Mentre l'elefante di savana è ritenuto 'in pericolo', quello di foresta è addirittura 'in pericolo critico' di estinzione, il più alto livello di allarme. A lanciare l'allarme è il Wwf.
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Le minacce più importanti per i pachidermi sono la crisi climatica con il conseguente aumento di ondate di calore e siccità; il bracconaggio, dovuto in larga parte alla domanda di avorio; la perdita di habitat e i conflitti con la popolazione locale. Il bracconaggio, in particolare, è aggravato anche dalla sempre più diffusa presenza di gruppi terroristici, che spesso gestiscono il commercio illegale di parti di animali selvatici, importante fonte di guadagno per queste organizzazioni criminali.
Secondo un recente studio pubblicato su Current Biology, una delle principali minacce per gli elefanti africani non è la carenza di spazio vitale ma il fatto che a causa dell'uomo queste specie occupino meno di un quinto dello spazio idoneo disponibile.
La situazione appare ancora più drammatica se si guarda alle foreste africane: in quattro Paesi dell'Africa centrale le popolazioni di elefante di foresta sono diminuite di circa il 66% negli ultimi anni. Triste primato alla Selous Game Reserve (inserita dall'Unesco tra le aree World Heritage a rischio) con oltre il 90% degli elefanti sterminati negli ultimi 40 anni a causa dell'aumento del bracconaggio. Qui, la popolazione è passata dai 110.000 agli attuali 15.200 individui.