«In casa c'è ancora l'autista Arturo, il presunto autore del raggiro. Una cosa vergognosa. Doveva andar via, invece... Due anni fa hanno cominciato a non farci entrare più nella villa. Nostra zia già stava male». Parole amare e allusive quelle di alcuni parenti di Aurelia Sordi all’uscita da Villa Albertone, a pochi passi dalle Terme di Caracalla. La sorella di Alberto Sordi è infatti morta nella notte tra sabato e domenica, all’età di 97 anni.
Malata da tempo, negli ultimi tempi Aurelia è stata soprattutto protagonista - suo malgrado - di una vicenda che riguarda l’ingente patrimonio della famiglia del grande regista e attore romano.
Complessivamente la somma oggetto dell’indagine della Procura della Capitale è di due milioni e mezzo di euro, equivalenti a circa il 15-20% del patrimonio di Aurelia Sordi ereditato dal celebre fratello.
Ma Paola Comin, ufficio stampa di Alberto Sordi dal 1992 al 2003, sostiene: «L'hanno fatta morire togliendole Arturo. Venerdì scorso l'avvocato della signorina Aurelia aveva fatto un’istanza al giudice che aveva disposto l'allontanamento dell’autista perchè venisse riammesso: senza di lui si sarebbe lasciata morire. E infatti dal 1 ottobre, giorno in cui è stato disposto l'inizio dell’allontamento, Aurelia non mangiava più».
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