Il terrorista, secondo gli accertamenti svolti dagli uomini del colonnello Michele Di Nunno, «appartiene al fronte Jabhat Al Nusra, il ramo di Al-Qaeda attivo in Siria e in Libano«. Determinanti sono stati i file, circa un milione, estrapolati da diversi dispositivi mobili.
Una foto ritrae il siriano con una bomba in mano e una bandana in cui campeggia la scritta «Allah è grande». Un’altra lo immortala con un fucile ed esplosivi.
Le Fiamme gialle hanno intercettato anche i suoi dialoghi: «Voglio registrare il martirio», ripeteva al fratello. Al vaglio degli investigatori ci sarebbero anche le chat. «Dalla disamina del materiale rinvenuto e tradotto da un interprete – documenta il decreto di fermo – emerge la volontà dell’indagato ad operazioni di martirio, la sua partecipazione al fronte Jabhat al Nusra e la grande disponibilità di armamenti bellici».