Consip, Procura di Napoli divisa:
Melillo vuole riorganizzarla

Consip, Procura di Napoli divisa: Melillo vuole riorganizzarla
di Gigi Di Fiore
Lunedì 18 Settembre 2017, 09:16 - Ultimo agg. 17:05
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Una Procura divisa, l'ufficio requirente più grande d'Italia spaccato nel 2016 sulla gestione dell'indagine Consip. È l'immagine che emerge dai verbali del Csm, pubblicati dal Corriere della sera, sulle audizioni del procuratore aggiunto, allora facente funzioni di procuratore capo, Nunzio Fragliasso e del procuratore generale Luigi Riello, sentiti dalla prima commissione il 27 luglio scorso.

Dai documenti illustrati quel giorno, sono emerse visioni interne in contrasto su chi dovesse proseguire le indagini Consip. Il procuratore aggiunto Alfonso D'Avino, coordinatore della sezione reati contro la pubblica amministrazione, ne rivendicava la titolarità al suo ufficio, per l'assenza di un'ipotesi di aggravante mafiosa nei reati di corruzione iscritti da Henry John Woodcock e dalla sua collega Enrica Parascandalo, al lavoro nella sezione distrettuale antimafia. Ma la Dda tratteneva il fascicolo e, per evitare il protrarsi delle frizioni tra le due sezioni, l'allora procuratore capo Giovanni Colangelo fissò una riunione con D'Avino e Filippo Beatrice, procuratore aggiunto e uno dei coordinatori della Dda. Toni duri di D'Avino nella sua nota ufficiale, trasmessa al procuratore Colangelo: «Ci si trova di fronte ad una patologia grave, che riguarda reati contro la pubblica amministrazione costantemente ricercati per mesi, e anzi anni, sistematicamente, al di fuori della propria competenza e delle regole interne all'ufficio».
Un passaggio che appare un atto di accusa ai colleghi titolari del fascicolo Consip. E oggi pomeriggio D'Avino ne spiegherà il senso alla prima commissione del Csm, dove è stato convocato insieme con il collega Giuseppe Borrelli, procuratore aggiunto coordinatore della Dda. Convocazioni, non casuali, dei responsabili delle sezioni che, sulla Consip, sono state, tra il gennaio e il novembre 2016, parti principali dei contrasti interni all'ufficio.
Il procuratore Colangelo, che a febbraio del 2017 sarebbe andato in pensione, cercò di mediare anche per tutelare l'immagine dell'ufficio all'esterno. E una soluzione fu trovata: non la trasmissione dell'intero fascicolo Consip alla sezione reati contro la pubblica amministrazione, ma l'applicazione, sull'indagine, di un sostituto in forza a quella sezione: Celeste Carrano. E proprio la pm Carrano sarà, dopo D'Avino e Borrelli, il magistrato che verrà covocato prossimamente dalla prima sezione del Csm.


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