Strage Mosca, chi sono le vittime: da Ekaterina (ex reginetta di bellezza) e Pavel e Irina, una coppia sposata da poco. E Mikhail diventa un eroe

Pavel e Irina erano da poco una famiglia. Il passato da reginetta di bellezza di Ekaterina. Il racconto dell’uomo che ha affrontato gli assalitori: «Ero disarmato, li ho fatti scappare»

Attentato Mosca, tra le vittime un'ex reginetta di bellezza e una coppia sposata da poco
Attentato Mosca, tra le vittime un'ex reginetta di bellezza e una coppia sposata da poco
Sabato 23 Marzo 2024, 19:17 - Ultimo agg. 24 Marzo, 11:13
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Mikhail ce l’ha fatta, ha salvato la moglie, è riuscito a disarmare uno dei quattro terroristi e a scaraventarlo a terra. In questo modo ha evitato anche la morte di altri spettatori che si trovavano con lui e ieri è stato premiato perché è considerato un eroe, in un Paese che necessita questo tipo di storie, travolto dal dolore per la morte di 143 persone, anche giovanissimi e bambini, e il fallimento dei servizi di sicurezza russi che non hanno evitato l’assalto alla sala concerti Crocus City Hall. «Durante l’attacco terroristico, uno dei presenti nella sala ha mostrato un coraggio senza pari. L’uomo, cercando di proteggere sua moglie dai terroristi che sparavano alle persone, ha attaccato uno di loro e lo ha neutralizzato. Con le sue azioni attive e decise, ha salvato la vita delle persone intorno a lui in quel momento» ha spiegato a Ria Novosti il presidente del comitato investigativo, Alexander Bastrykin, illustrando le motivazioni del premio. Mikhail, intervistato dalla tv Rossyia 24, ha raccontato in prima persona quei drammatici minuti: «Con mia moglie ero nel mezzanino dell’auditorium. Quando si sono sentiti gli spari, la maggior parte delle persone era confusa. Ho visto il personale della sala in preda al panico, ho capito che la situazione era seria e pericolosa. Mia moglie ed io siamo corsi verso le scale. Ho visto tre terroristi avanzare e sparare tutto attorno. Un quarto però è rimasto indietro, ci ha guardati, e ha caricato il fucile. A quel punto non potevo esitare, ho afferrato l’arma con una mano e ho iniziato a colpirlo sulla testa con l’altra. Il terrorista ha cercato di scappare, lo ho tenuto per il collo. Un altro spettatore è venuto ad aiutarmi e abbiamo stordito il terrorista». Un ragazzino di quindici anni, Islam, invece, il cui video è stato rilanciato su Telegram, stava lavorando come addetto al guardaroba della sala concerti e ha guidato, coraggiosamente, un centinaio di passeggeri verso l’uscita e la salvezza, mentre tutto intorno c’era l’inferno, tra esplosioni, fumo e colpi d’arma da fuoco. Altra testimonianza, racconta una donna su Instagram: «Gli aggressori erano lì all’uscita. Ci siamo alzati e abbiamo iniziato a camminare. Ci hanno visto. Alcuni di loro sono tornati indietro e hanno iniziato a sparare alle persone. Sono caduta a terra e ho fatto finta di essere morta. La ragazza accanto a me è stata uccisa. Poi le fiamme sono divampate e hanno chiuso la porta. Ero stesa e respiravo sotto la porta. Sono riuscita a strisciare fuori».

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Le storie sui social

E poi c’è chi invece non ce l’ha fatta, chi era andato al Crocus City Hall per il concerto della storica band dei Picnic e non tornerà più a casa. Come Ekaterina Novoselova, 42 anni, che in gioventù aveva vinto dei concorsi di bellezza in Russia. Era sposata e aveva due figli adolescenti. Pavel Okishev avrebbe compiuto 35 anni tra pochi giorni, ed era al concerto insieme alla moglie, 33enne, la fotografa Irina Okisheva: entrambi sono morti nel corso dell’attentato. Tra le vittime, si legge su Telegram, anche un uomo su una sedia a rotelle di 25 anni al quale i terroristi hanno sparato senza pietà. 

Ancora: Aleksandr Baklemyshev, operaio di 51 anni della regione di Chelyabinsk, aveva affrontato il lungo viaggio fino a Mosca perché non voleva perdersi il concerto dei Picnic. Il figlio Maxim ha raccontato alla tv RT: «Desiderava da tempo assistere allo spettacolo del gruppo. Prima dell’inizio del concerto, mi ha inviato un video dalla sala, e questo è stato il suo ultimo messaggio». Secondo il sito Meduza quando Maxim ha saputo dell’attacco terroristico e ha cercato di contattare il padre, non ha ricevuto risposta. Nella lista delle vittime anche Dmitry Shersnev, 34 anni, il tecnico delle luci: stava lavorando, non ha avuto il tempo di scappare anche perché aveva un problema a un ginocchio: è stato ucciso dall’intossicazione del fumo che si è alzato quando è iniziato l’incendio. Natalia Zufina, 44 anni, era di Ekaterinburg ed era laureata in economia: anche lei è morta nell’attentato. Straziante la storia di Nikolai Tereshko, un manager, raccontata da Mk.Ru: «Era originario del Kazakistan, è andato al concerto con la sua ragazza. La coppia era nell’atrio quando è iniziata la sparatoria. Sono riusciti a nascondersi dietro le colonne, ma uno dei proiettili ha comunque colpito Tereshko. La ferita alla gamba non sembrava letale, ma si è scoperto che era stata colpita un’arteria. La coppia si è recata in ospedale con un’auto di passaggio. Lungo la strada, Nikolai ha perso molto sangue». È morto in ospedale. Anche il cuore di Olga Sedeva, una ingegnere, ha cessato di battere su un letto di ospedale. Era al concerto con il marito e le due figlie di 11 e 16 anni. Quando è iniziato l’attacco lei è fuggita da una parte con la più piccola, il marito da un’altra con la figlia maggiore. Olga e la figlia undicenne sono state ricoverate con ferite da arma da fuoco, ma per la donna non c’è stato nulla da fare.

 

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