Stop al consumo di carne di cane. E' questo l'obiettivo che si propongono le autorità della Corea del Sud, con la volontà dichiarata di introdurre il divieto entro fine anno. Nel Paese, dove il presidente Yoon Suk Yeol e la first lady Kim Keon Hee hanno sei cani e cinque gatti, non è formalmente vietato né legale il consumo di carne di cane ma negli anni i governi non sono riusciti a fare molto anche se di fatto nel Paese si mangia meno carne di cane che in passato.
Un'usanza secolare
Un'usanza, una «crudeltà», che non piace ai giovani, ma che affonda le sue radici nei secoli ed è nel mirino di non poche critiche.
Indennizzi per le attività
«Garantiremo pieno sostegno a allevatori, macellai e altri imprenditori», ha assicurato Yu, precisando che ci saranno indennizzi solo per le attività registrate che presenteranno alle autorità un piano in linea con la nuova norma per l'addio all'industria della carne di cane e la riconversione. Per Chae Jung-ah di Humane Society International, «la notizia che il governo sudcoreano sia pronto a vietare l'industria della carne di cane è come un sogno che diventa realtà per tutti noi che ci siamo battuti per porre fine a questa crudeltà». È invece tutto «impraticabile» per Joo Young-bong, a capo dell'Associazione coreana degli allevatori di cani, cresciuti nelle gabbie affinché la loro carne venga destinata al consumo umano. Spesso, è stato denunciato, in condizioni spaventose.