Donald Trump ha pagato la cauzione da 175 milioni di dollari per sospendere il verdetto sugli asset gonfiati delle sue società mentre procede con i ricorsi. La cauzione sospende la maxi sanzione da 454 milioni che gli è stata imposta per aver gonfiato gli asset delle sue società per spuntare condizioni migliori da assicurazioni e banche. Il pagamento evita il sequestro dei suoi asset. Nel caso in cui gli appelli di Trump non dovessero avere successo, l'ex presidente sarà chiamato a pagare tutta la sanzione che gli è stata imposta.
Il crollo a Wall Street
Truth crolla a Wall Street.
I numeri
Il social Truth è sbarcato sul Nasdaq la scorsa settimana raggiungendo una valutazione record di oltre 8 miliardi di dollari grazie a rialzi stratosferici che gli sono valsi l'ingresso fra i cosiddetti titoli 'memè, ovvero quelle azioni che hanno attirato nuovi investitori grazie al loro andamento in borsa sorprendendo gli operatori tradizionali. La valutazione di Truth ha da subito lasciato perplesso il mercato, che l'ha ritenuta non in linea con i fondamentali della società. I documenti depositati alla Sec, la consob americana, sembrano confermare questa discrepanza fra la valutazione in borsa e la realtà. Nel 2023 Truth ha infatti realizzato quattro milioni di ricavi, in crescita rispetto agli 1,47 del 2022, ma lontano da giustificare i prezzi stellari a cui è scambiata. Le perdite sono risultate pari a oltre 58 milioni. La società di revisione dei conti BF Borgers ha osservato come le perdite «alimentano dubbi sulla sua capacità di continuare» a operare, si legge nella documentazione depositata. Trump è vincolato al mantenimento delle azioni di Truth per almeno sei mesi, ma potrebbe usarle come collaterale per richiedere finanziamenti. Il loro calo, quindi, rischia di spuntare una delle armi a disposizione dell'ex presidente per far fronte alle sue crescenti spese legali.