Assunzioni, boom nella Pubblica Amministrazione. Zangrillo: «Circa 170 mila all'anno». Ci sono anche i “superfunzionari”

Sono soprattutto i ministeri a ricercare personale, in particolare nella nuova figura dei “superfunzionari”, una via di mezzo tra semplici funzionari e dirigenti

Assunzioni, boom nella Pubblica Amministrazione. Zangrillo: «Circa 170 mila all'anno». Ci sono anche i “superfunzionari”
Assunzioni, boom nella Pubblica Amministrazione. Zangrillo: «Circa 170 mila all'anno». Ci sono anche i “superfunzionari”
Giovedì 28 Marzo 2024, 13:30 - Ultimo agg. 17:18
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Previsto un boom di assunzioni nella Pubblica Amministrazione tra il 2024 e il 2028. Lo ha confermato il ministro Paolo Zangrillo, ospite di Un Giorno da Pecora a Rai Radio1: «Nei prossimi dieci anni perderemo quasi un milione di persone che matureranno i requisiti per andare in pensione, per cui direi che circa 170mila assunzioni all'anno nei prossimi tre anni siano una cifra credibile». Sono soprattutto i ministeri a ricercare personale, in particolare nella nuova figura dei “superfunzionari”, una via di mezzo tra semplici funzionari e dirigenti. 

Il ricambio nella PA

Da qui al 2028, ogni anno, la Pubblica amministrazione avrà un ricambio di personale mediamente pari a 148 mila profili professionali.

Nove su 10 di questi saranno una sostituzione per turnover. La maggior parte (quasi 310mila in 5 anni) troverà impiego nei servizi generali della Pa. La metà di queste professionalità saranno profili altamente specializzati, con competenze elevate in ambito digitale e tecnologico. A questi vanno aggiunti i 234 mila profili che troveranno lavoro nel settore pubblico dell'Istruzione e 198 mila in quello della Sanità. Ma già oggi sappiamo che all'appello mancheranno, sia nel pubblico che nel privato, tra gli 8 e i 17 mila giovani con laurea Stem, tra i 9 e i 12 mila con indirizzo insegnamento e formazione e circa 7 mila con un profilo medico sanitario.

I “superfunzionari”

Tra le novità di queste assunzioni, ci sono i giovani con profili ad elevata professionalità che serviranno soprattutto ai Ministeri. Una categoria di dipendenti pubblici, quella dei “superfunzionari”, che rappresenterà una via di mezzo tra i livelli di funzionari e dirigenti. Come spiega Qui Finanza, il primo ciclo di assunzioni di queste nuove figure è previsto già entro l’anno in diversi dicasteri, tra i quali il ministero dell’Economia e delle Finanze (60 posizioni finanziate con uno stanziamento da 5,9 milioni di euro). Altri 100 “super funzionari” saranno assunti dal ministero della Cultura che dovrebbe corrispondere per il ruolo una retribuzione annua lorda di 98mila euro. Dieci, invece, i dipendenti che saranno assunti dal ministero dell’Infrastrutture (63mila euro annui), all’incirca la stessa retribuzione prevista per i 35 “super funzionari” reclutati dal ministero degli Esteri entro il 2025.

Le parole del ministro

«Col nuovo pacchetto di semplificazioni vogliamo facilitare la vita di cittadini e imprese, facendo percepire loro la burocrazia come una opportunità e non più come ostacolo. Attraverso il confronto con enti e associazioni di categoria, il metodo che abbiamo scelto, siamo già intervenuti in settori strategici come tlc, ambiente, infrastrutture. Con l'ultimo decreto Pnrr abbiamo razionalizzato le pratiche per avviare, sospendere o chiudere le attività artigianali, riducendo drasticamente gli adempimenti previsti ed ora andiamo avanti. Semplificare le norme che disciplinano i rapporti con la Pa significa contribuire alla crescita del Paese, non possiamo fermarci». Lo dice, intervistato dalla Stampa, il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo. «L'obiettivo non è soltanto quello di realizzare il Pnrr, che impone di rivedere 600 procedure entro il 2026, le prime 200 entro quest'anno, ma di avere una Pa capace di erogare servizi a cittadini e imprese all'altezza delle loro aspettative. Perché non può esserci buona crescita senza buona amministrazione», dice ancora il ministro che sul fronte assunzioni ricorda: «Stiamo facendo in modo che le nostre organizzazioni siano nelle condizioni di lavorare e bene. Per farlo c'è bisogno innanzitutto della risorsa più importante, le persone. Per questo abbiamo dato avvio ad una nuova stagione di assunzioni: nel 2023 abbiamo inserito circa 170 mila persone, una parte significativa delle quali negli enti territoriali, e prevediamo di raggiungere un numero analogo anche quest'anno e in quelli a venire. È uno sforzo enorme, ma necessario».

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