Referendum, scontro Renzi-Landini:
«Vivi nel paese delle meraviglie»

Referendum, scontro Renzi-Landini: «Vivi nel paese delle meraviglie»
Domenica 20 Novembre 2016, 16:14 - Ultimo agg. 21 Novembre, 11:31
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«Io non dico che Renzi è il pericolo della democrazia, ma io vorrei mantenere una costituzione che, anche se cambiano i governi, qualora dovesse arrivare il Trump di turno, la democrazia possa essere tutelata. Perchè i governi passano, la costituzione resta» Lo ha detto il segretario della Fiom Maurizio Landini ospite, insieme al premier Matteo Renzi, nella trasmissione 'In 1/2 orà di Rai Tre e nel corso di un colorito dibattito con il premier sui rischi che comporterebbe in termini di democrazia una vittoria del Sì al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre, secondo Landini. «Ho l'impressione che la riforma lei non l'abbia letta», ha quindi replicato il premier ma il botta e risposta tra i due non si è fermato al tema della democrazia.

«Landini lei sembra vivere nel paese delle meraviglie, come Alice» ha scherzato il premier. «La democrazia non è che si fa quello che dice la Cgil e basta: voi non siete più la verità in terra, ci sono tanti sindacati che votano Sì. Io penso che la costituzione che viene, con il Sì, è meglio di quella che abbiamo» ha poi aggiunto Renzi replicando al segretario della Fiom che aveva spiegato: «La Cgil è favorevole al superamento del bicameralismo, ma questo è mal fatto. Noi una proposta l'avevamo ma non siamo stati ascoltati. Se vince il No non bisogna pensare che il Paese non vuole cambiare, ma che non vuole cambiare in questo modo».

Ma buona parte dell'acceso confronto tv tra i due ha riguardato le politiche per il lavoro, con Landini che, rivolgendosi al premier, ha detto: «Lei ha scritto a 4 milioni di italiani all'estero, sa quindi il loro indirizzo e come si chiamano, ma ci sono 4 milioni di italiani nel nostro Paese che sono al di sotto della soglia di povertà e che lei non conosce e di cui non sa l'indirizzo. A queste persone non interessa se cambia o no la costituzione, ma se andrà o meno in pensione, se troverà o meno lavoro...» e con il Presidente del Consiglio Renzi che ha spiegato: «Per difendere i metalmeccanici ci vogliono gli ottanta euro e i diritti, non i rimborsi ai consiglieri regionali. Abbiamo più posti di lavoro e questo lo sa anche lei Landini».

E ancora. «Ho il sospetto che la riforma non l'abbia letta, Landini.
Glielo dico con rispetto. Bisogna cambiare le cose, non difendere la Casta come fate voi», aggiunge il premier . «Non è vero, la Cgil era per un Senato vero delle autonomie, questa cosa invece è un animale bicefalo che non si capisce se verrà eletto. Io sono contro il doppio lavoro sempre e non capisco come si possa fare il sindaco o consigliere e il senatore. Questa riforma è malfatta», ribatte Landini. E lo scontro va avanti a lungo. «Capisco la solidarietà tra colleghi sindacalisti, ma difendere il Cnel è impensabile per chiunque», attacca Renzi. «Sul Cnel non ho problemi ma la Costituzione non può essere cambiata all'ingrosso, siete voi a far votare 40 articoli insieme», replica il leader Fiom. «Non dica che la procedura legislativa è incomprensibile perché basta leggerla», afferma il premier. «Avevamo proposte perché non siamo perché le cose rimangano come adesso. I titoli sono giusti, il problema è lo svolgimento», dice Landini.
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