Landini a Napoli tra gli studenti di Ponticelli: «La sicurezza non è un costo ma un investimento»

Landini a Napoli tra gli studenti di Ponticelli: «La sicurezza non è un costo ma un investimento»
di Alessio Liberini
Venerdì 25 Febbraio 2022, 15:43 - Ultimo agg. 26 Febbraio, 09:13
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«La sicurezza non è un costo ma un investimento» è questo il mantra che nella mattinata di oggi ha portato con sé il segretario della Cgil, Maurizio Landini, in visita agli studenti e alle studentesse dell'I.T.I. Marie Curie di Ponticelli, quartiere della zona orientale di Napoli. Prima dell’evento, inoltre, il leader del sindacato ha incontrato anche una delegazione di operai dell’ormai ex Whirlpool di Napoli, che solo ieri hanno “festeggiato” i loro mille giorni di vertenza.

L’incontro, tenuto in occasione della settimana indetta da Cgil, Cisl e Uil con iniziative ed assemblee nei luoghi di lavoro e nelle scuole di tutto il Paese, arriva a margine della morte dei due studenti, Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci, (scomparsi tragicamente mentre si trovavano in progetti di alternanza scuola –lavoro) e a seguito delle proteste studentesche che si sono verificate nel corso dell’ultimo mese in tutta Italia. 

«Scuola/Lavoro: la dignità della vita» è il titolo dell’evento a cui hanno preso parte - insieme al leader della Cgil - la dirigente scolastica, Gabriella Russo e il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci. Ai loro interventi, inoltre, sono seguite le testimonianze degli studenti. Gli stessi che hanno raccontato le proprie esperienze personali durante gli svolgimenti dei percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento, ovvero l’ex alternanza scuola-lavoro.  

I giovanissimi, difatti, non chiedono l’abolizione dei Pcto ma bensì maggiori garanzie in termini di sicurezza e formazione. «Credo che sia un percorso importante per far capire il nostro obbiettivo di vita e ciò che dobbiamo fare nel futuro, possiamo approfondire a livello pratico ciò che ci ha accompagnato nello studio» racconta una studentessa ribadendo l’importanza di «far capire da parte degli adulti che c’è vicinanza e sostegno per i ragazzi, da parte dei professionisti del mondo del lavoro ci aspettiamo quest’aspetto, poi il resto sta ai ragazzi di impegnarsi nel progetto». 

«Come sindacato – racconta Maurizio Landini – abbiamo lanciato una settimana di mobilitazione, di discussione e di assemblee, per ascoltare e capire le ragioni degli studenti e delle loro lotte ma anche per riaffermare con forza che la sicurezza nel lavoro, così come la sicurezza nella formazione e nello studio, devono essere alla base di qualsiasi azione».

«Non si può né morire lavorando né tantomeno morire studiando - precisa il segretario della Cgil - dall’altra parte, per far questo, bisogna che prevalga una cultura in cui i diritti e la qualità del lavoro tornano ad essere un elemento di vincolo. Non è che decide il mercato ma le persone che vengono prima. È evidente che, da questo punto di vista, bisogna modificare le cose sbagliate che in passato la legge ha introdotto su questo versante». 

«Bisogna fare in modo – chiarisce Landini – che il rapporto di formazione, il rapporto tra le imprese e gli studenti sia fondato su una formazione vera che non sia un semplice addestramento ma che sia finalizzata a far accrescere la conoscenza ma anche la formazione personale dei singoli giovani che vengono chiamati a fare quest’esperienza».

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Per le parti sociali, infatti, «la formazione, e quindi dare la possibilità di uno sbocco lavorativo, deve avvenire in sicurezza» ricalca il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci. «Quelle morti – prosegue Ricci – testimoniano che il tema è centrale anche nei percorsi formativi che devono accompagnare le giovani generazioni nel mondo del lavoro». 

«Quello che vogliamo sottolineare – spiega Gabriella Russo, la preside dell’istituto di via Argine dove più della metà della popolazione scolastica è coinvolta in progetti di alternanza – è che i Pcto costituiscono una grande opportunità che certamente non può essere demolita e messa da parte quanto, più tosto, bisogna essere molto attenti nella scelta delle aziende partner con cui interfacciarsi e soprattutto per dare senso al patto formativo che viene costituito tra scuola, studenti partecipanti a queste attività e le aziende nel pieno rispetto delle regole e della sicurezza». «I nostri studenti – sottolinea la dirigente scolastica – prima di iniziare i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento fanno dei corsi sulla sicurezza». 

 

Proprio la sicurezza è stato, infatti, uno dei temi chiave affrontato nell’incontro durato circa due ore, ma non sono mancate neanche altre tematiche, molto attuali, come l’emergenza criminalità – erano presenti in sala anche tanti referenti di realtà associative e solidali dell’area est di Napoli – e l’odierna guerra in Ucraina. «La guerra è la cosa più disumana che possa esistere – ha spiegato agli studenti il leader della Cgil – perché quello che si determina è che, generalmente, chi decide di fare la guerra non è colui che fa la guerra: sono costretti a farla quelli che poi muoiono, il 90% delle vittime di conflitti sono civili».

Mentre, il confronto odierno, è stato anche un volano per ribadire l’importanza del lavoro e dello studio come antidoto all’emergenza criminale che da sempre attanaglia e tiene in ostaggio i quartieri della periferia orientale di Napoli.

«È necessario, oggi ancor di più, che le istituzioni e la scuola siano luogo non solo di legalità ma anche di inserimento sociale effettivo secondo i nuovi parametri dei giovani, anche di questi territori» spiega il presidente della VI Municipalità, Alessandro Fucito. «Non sognano ricchezza e potere - precisa Fucito – ma desiderano una vita dignitosa per poter costruire un proprio futuro, desiderano un’istituzione scolastica che quando li accompagni a lavoro non li accompagni all’insicurezza e alla precarietà e alla morte ma li accompagni alla piena dignità». 

Una dignità che, a solo qualche centinaia di metri dall'I.T.I.

Marie Curie di Napoli Est, si può toccare con mano: entrando in quello che oggi è l’ormai ex stabilimento della Whirlpool di Napoli.

Vista la vicinanza con la fabbrica, presidiata da ben mille giorni dai lavoratori, le tute blu di Ponticelli hanno così deciso di compiere un blitz all’ingresso dell’istituto per incontrare il segretario Landini. «Noi ci crediamo (nel consorzio ndr) e ci vogliamo credere» ha spiegato la lavoratrice Carmen Nappo al leader della Cgil che ha rassicurato i lavoratori in vista del prossimo tavolo ministeriale che andrà in scena il 1 marzo.

«Gli abbiamo rinnovato (a Landini ndr) quello che già da tempo gli stiamo dicendo: di fare pressione sulle istituzioni per far si che questo consorzio accorci i tempi della nascita dal momento che la Naspi sta iniziando a decorrere e i tempi sono ristretti» ha chiarito Raffaele Romano, Rsu di fabbrica e sindacalista Fiom. «Non li lasciamo soli – sono, invece, le parole di Landini in riposta all’incontro con un drappello di lavoratori – la lotta si concluderà quando tutte queste persone avranno un’occupazione e quando ci sarà una reindustrializzazione vera attraverso sia il Consorzio che l’utilizzo degli stabili che oggi ci sono. Per far questo stiamo lavorando in vista del 1 marzo affinché si vada su una strada che renda evidente questa prospettiva». 

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