Papa Francesco: «Riformerò il funerale dei pontefici, basta con le veglie funebri di notte, non rivedrò le regole del Conclave»

Papa Francesco: «non riformerò il Conclave ma solo il rituale del funerale dei pontefici, basta con le veglie funebri di notte»
Papa Francesco: «non riformerò il Conclave ma solo il rituale del funerale dei pontefici, basta con le veglie funebri di notte»
Franca Giansoldatidi Franca Giansoldati
Martedì 2 Aprile 2024, 12:33 - Ultimo agg. 16:28
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Zittisce le voci insistenti di una possibile riforma alle norme del Conclave, in compenso Papa Francesco sta rivedendo la prassi che regola i funerali dei pontefici. Ha iniziato a metterci mano dopo la morte di Papa Ratzinger, un anno fa. La cosa che Bergoglio vorrebbe, evidentemente anche per il suo funerale, è un protocollo funebre alleggerito da tante vecchie convenzioni, per esempio quella di vegliare di notte la salma esposta in basilica su un catafalco . Per Ratzinger fu permesso («Non volevo intromettermi per niente e dissi, si proceda in totale libertà») ma in futuro la pratica finirà in disuso. Bergoglio vuole che anche per i papi la morte sia garantita «con dignità, come per qualsiasi altro cristiano, e non con una salma adagiata su cuscini esposta per giorni. Secondo me, il rituale attuale era troppo caricato. E poi la prassi di fare due veglie sembrava eccessivo. Che si faccia una sola veglia e con il papa già nella bara, come avviene in tutte le famiglie». Francesco ne parla con il giornalista spagnolo Javier Martin Brocal, autore di un libro intervista “El Sucesor” (Planeta). 

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Alcuni, a suo tempo, hanno criticato le veglie notturne che furono organizzate nella basilica di San Pietro per il defunto Ratzinger, il cui corpo era stato esposto come sempre è avvenuto nella Chiesa. «Sarà l'ultima veglia fatta così, con il cadavere del Papa esposto fuori dalla bara, in un catafalco.

Ho parlato con il maestro di ceremonie e abbiamo eliminato questo e molte altre cose. Sto rivedendo il rituale in modo che i papi siano velati e sepolti come qualsiasi figlio della Chiesa». 

Durante i giorni della veglia la basilica chiudeva alle sette ma l'ingresso dei fedeli continuava in una porta laterale (come si è sempre fatto) in modo che le persone vicine a Benedetto potessero pregare per tutta la notte. «Non ci sarà più una cerimonia per la chiusura della bara. Tutto sarà fatto nello stesso momento. Nel mio caso mi dovranno portare a Santa Maria Maggiore. Quando il funerale sarà finito, che mi portino lì. Ho molta devozione a Santa Maria la Maggiore, già da prima di essere papa, da sempre. Lì è già tutto pronto. Subito dopo la scultura della Regina della Pace c'è un piccolo recinto, una porta che si affaccia su una stanza che usavano per riporre i lampadari. L'ho visto e ho pensato: "È questo il posto", e il luogo della sepoltura è già pronto. Mi hanno confermato che è già pronto. So che nell'antica Roma, in quella zona - l'Esquilino - venivano sepolti gli schiavi e i poveri. Non lo sapevo! » La sua devozione a quella basilica nasce quando veniva a Roma da arcivescovo.  «Andavo lì a pregare, sempre, e una volta in quella zona mi volevano truffare. Mi è successo mentre ero sulla strada » racconta nel libro.

CONCLAVE

Nell'ultimo secolo, praticamente tutti i papi hanno modificato le norme del conclave: Pio X, Pio XI, Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II. «Io non l'ho ancora riformato; soprattutto, perché mi sembra una cosa secondaria. Il meccanismo ha funzionato molto bene nei due conclavi a cui ho partecipato. Ci sono cose che forse sarebbe la pena cambiare, ma non mi sembra che siano urgenti».

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