Amalfi, droga in Costiera dall’Agro: le ordinazioni su messaggistica instantanea o via social

La centrale dello spaccio a Maiori: giro d'affari di oltre 500 euro al giorno

L'uscita di una pattuglia del comando compagnia Amalfi
L'uscita di una pattuglia del comando compagnia Amalfi
di Petronilla Carillo
Martedì 21 Maggio 2024, 06:05 - Ultimo agg. 09:18
3 Minuti di Lettura

Due soli mesi di indagine sono serviti ai carabinieri della compagnia di Amalfi per chiudere il cerchio ed incastrare i quattro componenti di un gruppo criminale dedito allo spaccio di droga in Costiera amalfitana. Gli affari, secondo la ricostruzione operata dai militari dell’Arma, diretti dal capitano Alessandro Bonsignore, si sviluppavano lungo l’asse Maiori-Agro nocerino.

È da quest’ultimo territorio che arrivava la droga, pronta al consumo per habitué e turisti. Insomma, chi aveva necessità di una striscia di coca, trovava sempre qualcuno disponibile a fornirla. In due mesi di osservazione e indagini, i carabinieri hanno accertato almeno 80 cessioni, per un giro d’affari che variava dai 500 agli 800 euro al giorno. Anche durante la stagione estiva. Gli investigatori sono riusciti a mettere insieme prove sufficienti a convincere i magistrati della procura (diretta dal procuratore capo Giuseppe Borrelli e dal vicario Luigi Alberto Cannavale) a chiedere ed ottenere i provvedimenti restrittivi.

Tre le persone finiteieri ai domiciliari tra i comuni di Pagani, Sant’Egidio del Monte Albino ed Ascoli Piceno. Si tratta di Sabino Belluno, ritenuto dagli inquirenti il pusher, di Mario Passante (difeso dall’avvocato Pierluigi Spadafora) e Carlo Russo. Una quarta persona è stata destinataria di analogo provvedimento ma, al momento, è già detenuto per altri reati nel penitenziario di Nizza. In realtà gli indagati di fuori regione erano anche loro residenti a Maiori, poi - una volta capito di essere finiti nel mirino degli investigatori, avevano pensato di trasferirsi altrove. Oltre al pusher e ai fornitori, il gruppo poteva contare anche su un palo che serviva ad avvisare nel caso dell’arrivo di una pattuglia oppure a fornire indicazioni a chi chiedeva una dose.

Ciascuno aveva un ruolo all’interno del gruppo.

Le cessioni, talvolta, arrivavano anche ad un grammo e mezzo di cocaina. Per un solo acquirente, a secondo delle esigenze del momento. Le prenotazioni quasi sempre avvenivano attraverso i canali di messaggistica istantanea oppure i social. Le consegne a casa del pusher o nelle immediate vicinanze della sua abitazione. La merce, invece, arrivava dall’Agro dai canali di approvvigionamento del Napoletano. E le consegne all’ingrosso avvenivano con una certa frequenza in quanto il giro di clienti era abbastanza ampio: i clienti arrivavano anche dai comuni vicini. Insommal, erano un punto di riferimento.

Un rapporto «commerciale» consolidato quello tra la Costiera amalfitana e l’Agro nocerino come attestato anche da diverse operazioni che hanno consentito ai carabinieri di verificare come la «via della droga» quasi sempre è rappresentata dal Valico di Chiunzi.

Diversi anche i sequestri avvenuti lungo il percorso. E dei rapporti d’affari tra i due territorio si è parlato più volte anche nelle relazione della Dia, la Direzione investigativa Antimafia. È stata proprio la Dia ad affermare come in Costiera ci sia stato sempre un tentativo di infiltrazione da parte della malavita dell’Agro nocerino per mettere le mani non soltanto sul circuito dello spaccio ma anche su quelle delle attività turistiche. Un altro canale, è quello che invece porta al mercato di Vietri sul mare e, più in generale, a quello Salernitano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA