Impronte digitali al Ruggi
il giorno della schedatura

Impronte digitali al Ruggi il giorno della schedatura
di ​Sabino Russo
Giovedì 3 Novembre 2016, 06:35 - Ultimo agg. 08:29
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Si parte dagli amministrativi per coinvolgere di volta in volta tutto il personale. Prende il via la rivoluzione nella registrazione delle presenze al Ruggi. Da stamattina, infatti, entra in funzione, con i dipendenti delle Risorse umane e dei sistemi informativi, il sistema di rilevazione attraverso le impronte digitali. A tutti gli altri, invece, toccherà il mese di dicembre.

I marcatempo saranno sostituiti tutti entro il 14 novembre prossimo. Nel frattempo i dipendenti ancora in possesso del badge di vecchio tipo potranno continuare a marcare con quello, anche sui nuovi terminali, fino alle date di avvio del nuovo sistema. Per tutti gli altri che lavorano in via San Leonardo l’appuntamento è per il 3 dicembre. Al Fucito, invece, la partenza del rilevamento biometrico è fissato per il 12 dicembre, al Santa Maria dell’Olmo il 19, al Da Procida il 27, per finire con il presidio di Castiglione di Ravello il 29 dicembre. Oltre queste date non sarà più possibile utilizzare il vecchio badge, così la timbratura sarà accettata esclusivamente attraverso il sistema di rilevazione biometrica, basato sulla codifica delle impronte digitali. Per la codifica delle stesse e il rilascio del nuovo badge il personale del Ruggi dovrà recarsi all’ufficio sistemi informativi dal 7 al 30 novembre. Nessun problema, inoltre, su possibili violazioni delle privacy, in quanto i dati rilevati non verranno conservati, così come richiesto dallo stesso Garante per il nullaosta alla richiesta. Il Ruggi, ricordiamo, è uno dei primi ospedali in Italia a mettere nel cassetto i vecchi badge marcatempo per segnalare l’entrata e l’uscita del personale. «Il parere positivo del Garante è la conseguenza della falsa notizia degli oltre 800 assenteisti, che piano piano si svuotando – ha detto Margaret Cittadino della Cgil – Questo sistema è quindi inutile rispetto all’assenteismo vero, perché in una azienda ospedaliera, dove si dovrebbe parlare solo di salute e di rilevazione di chi viene e di chi esce, tutto si dovrebbe basare sulla valutazione di chi sta a lavoro e come si lavora». 
L’esigenza di istallare il sistema di rilevamento delle impronte digitali, ricordiamo, nasce per rispondere ai primi numeri emersi dall’inchiesta sui presunti fannulloni, che vide in prima battuta il coinvolgimento di oltre 800 persone, che a vario titolo avevano commesso delle irregolarità nell’utilizzo del cartellino marcatempo. Proprio il grande volume delle persone coinvolte indusse l’allora commissario straordinario, oggi direttore generale, Nicola Cantone a ricorrere a un sistema più efficace. Numeri poi scesi a 289, quelli noti finora, tra cui anche alcuni medici, finiti nel secondo filone d’indagine trasmessi dalla Procura all’azienda ospedaliera universitaria per l’avvio dei procedimenti disciplinari, iniziati il 24 agosto. Nei confronti di alcuni di questi i finanzieri hanno contato fino a un centinaio di episodi.

L’azienda ospedaliera, nel frattempo, ha deliberato anche l’implementazione del software per l’avvio della ricetta online per le visite specialistiche. Per gli utenti non cambierà nulla. L’obiettivo è quello di «dematerializzare» la ricetta rossa e sostituirla con un foglio bianco, che costituisce il promemoria della prescrizione. Sul foglio bianco saranno riportati dal medico i dati anagrafici, la fascia di reddito, eventuali esenzioni dal ticket e le prestazioni richieste. Quando si dovrà prenotare una visita o un esame, l’utente consegnerà il promemoria, così come faceva con la ricetta rossa. Gli operatori dell’azienda recupereranno nel computer la ricetta e potranno effettuare la prenotazione. Quali sono i vantaggi della nuova modalità? Le informazioni contenute nella ricetta elettronica potranno essere viste in tempo reale dal medico, lo specialista e dagli operatori del Cup. La ricetta (con le informazioni sanitarie che contiene), inoltre, entrerà nel fascicolo sanitario elettronico di ogni assistito, che raccoglierà on line tutta la storia sanitaria della persona. Infine, aspetto non secondario, la nuova modalità nel tempo consentirà un risparmio economico per il servizio sanitario regionale, oltre a un monitoraggio delle liste d’attesa, un controllo sulle prestazioni offerte e un aggiornamento continuo sul fabbisogno sanitario.
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