Aversa, la “chiesa dei misteri” è giallo sulla proprietà

La struttura data dal demanio alla Diocesi è in “uso perpetuo e gratuito” dal 2022

Chiesa del Carmine Aversa
Chiesa del Carmine Aversa
di Nicola Rosselli
Giovedì 14 Marzo 2024, 10:04
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La Chiesa del Carmine è stata concessa dal Demanio alla Diocesi di Aversa “in uso perpetuo” gratuito nel 2002 L'ex convento è stato trasferito dal Ministero delle Finanze a quello della Giustizia per metterlo al servizio del vicino tribunale di Napoli Nord. Per queste considerazioni la Soprintendenza di Caserta ha scritto al Demanio per ingiungere l'immediata effettuazione di lavori di conservazione e la redazione di un progetto di recupero complessivo.

Comune, Demanio dello Stato, Diocesi e Provveditorato alle Opere Pubbliche cercano di sbrogliare la matassa per cercare di capire chi dovrà eseguire i lavori di messa in sicurezza del complesso che è stato sequestrato dalla procura di Napoli Nord per pericolo dell'incolumità pubblica e privata il 6 febbraio scorso. Il dirigente del Comune Raffaele Serpico aveva scritto sia al Demanio che alla Diocesi per chiedere loro di provvedere. Quest'ultima, attraverso il responsabile del settore don Ernesto Rascato, ha comunicato di non essere il proprietario della chiesa in questione e di averla consegnata al Provveditorato alle Opere Pubbliche per gli interventi necessari nel 2013. Dopo una riunione tenuta al Comune di Aversa, lo stesso Serpico ha scritto ai diversi enti per chiarire che la Diocesi detiene l'uso perpetuo del bene. Inoltre, ha allegato il verbale di trasferimento del convento dal ministero delle finanze a quello della giustizia dovendo l'immobile essere destinato a servizio del tribunale di Napoli Nord.

A quella stessa nota ha allegato una recente missiva della Soprintendenza indirizzata all'Agenzia del Demanio nella quale si legge: «considerato che dal sopralluogo congiunto è emerso che l'immobile monumentale in oggetto versa in uno stato di degrado complessivo, con un quadro fessurativo capillare, dovuto al persistere stato di abbandono ed alla mancanza di opere di manutenzione».

Alla luce della previsione normativa secondo cui «Lo Stato, le regioni, gli altri enti pubblici territoriali nonché ogni altro ente ed istituto pubblico hanno l'obbligo di garantire la sicurezza e conservazione dei beni culturali di loro appartenenza», la Soprintendenza, nel ricordare gli obblighi conservativi, ordina al Demanio di effettuare i lavori di messa in sicurezza e un intervento manutentivo immediato, per impedire l'aggravarsi dei danni».

«Si sottolinea - conclude la nota - il carattere d'urgenza che tali interventi rivestono in quanto fondamentali per sanare una situazione di degrado permanente aggravata negli ultimi anni dall'abbandono dell'edificio. Si chiede, inoltre, di provvedere alla redazione di un progetto di recupero dell'intero complesso del Carmine da sottoporre a preventiva autorizzazione della scrivente». Per completezza, la documentazione messa a disposizione dal Comune di Aversa vede anche la presenza di una nota del Provveditorato alle Opere Pubbliche che rivela come la chiesa sia stata oggetto di un progetto definitivo di recupero per tre milioni e mezzo di euro. Attesa la mancata copertura del finanziamento dell'intero progetto, fu elaborato un intervento stralcio per poco più di trecentomila euro.

Nel 2014 il Provveditorato affidò i lavori ad una ditta di Sant'Antimo. Vista l'esiguità delle risorse finanziarie a disposizione, i lavori furono limitati ad interventi di restauro della capriata in legno (sottotetto di parte della copertura della chiesa), e non riguardarono il consolidamento delle parti strutturale della stessa Chiesa.

Qualche mese dopo i lavori furono sospesi perché la ditta, a seguito di sondaggi, accertò «un evidente avanzato stato di degrado tanto da comportare grave pericolo per le maestranze e rischio di crolli». Dal 2014 i lavori sono sospesi con contratto sciolto nell'agosto del 2022.

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