Omicidio Lettieri, spunta una voce
nella telefonata ai carabinieri: «Morto»

Omicidio Lettieri, spunta una voce nella telefonata ai carabinieri: «Morto»
di Viviana De Vita
Venerdì 9 Aprile 2021, 06:25 - Ultimo agg. 17:59
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Sono tornate a Salerno le ceneri di Franco Lettieri, l’ex collaboratore di giustizia freddato lo scorso 16 gennaio ad Ascoli dove risiedeva da anni pur avendo abbandonato il programma di protezione. Con il dissequestro della salma si sono infatti conclusi gli accertamenti autoptici disposti dalla Procura nell’ambito delle indagini dirette a far luce sul delitto in seguito al quale sono finiti in carcere Petre Lambru, un muratore rumeno 57enne e il suo nipote appena 17enne che ha confessato di avere inferto lui le coltellate anche se ha taciuto in merito al movente del delitto. 


Le indagini disposte dalla Procura di Ascoli proseguono intanto serratissime ma la scena ricostruita dagli inquirenti si complica facendo ipotizzare la presenza di una terza persona. Prima di morire, infatti, Lettieri chiamò i carabinieri e, proprio quella telefonata, nelle ultime settimane è finita sotto il faro della Procura. Come evidenziato dai legali degli indagati al di sotto della voce di Lettieri si sente qualcuno auspicare la morte dell’ex pentito. La voce registrata nella telefonata non sarebbe però riconducibile a quelle di Petre Lambru e del nipote minorenne, entrambi in carcere accusati di concorso in omicidio volontario: non si avverte infatti l’inflessione dell’est europeo, mentre entrambi gli indagati sono rumeni. Lettieri quella sera, dopo essere stato colpito da cinque fendenti, riuscì ad alzarsi e a trascinarsi in una via adiacente alla strada teatro del delitto.

Fu lì che afferrò il telefono e compose il numero dei carabinieri: all’operatore che rispose al 112, l’ex boss salernitano disse di essere stato accoltellato facendo il nome di Petre Lambru da lui identificato come il padre di un giovane finito precedentemente in manette. Le indagini hanno poi subìto una svolta decisiva con l’acquisizione delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza piazzate nella zona. Proprio quelle telecamere mostrano la prima coltellata inferta dal 17enne alla vittima colpita alla parte posteriore della coscia sinistra. Ma, a rimescolare le carte, è ora l’analisi della telefonata di Lettieri che fa ipotizzare la presenza di un’altra persona sopraggiunta sulla scena del crimine. A questo punto è anche lecito chiedersi perché questo ulteriore soggetto auspicava la morte di Lettieri, come si evincerebbe dalle parole registrate e ora al vaglio degli inquirenti. 

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