Parcheggiatori abusivi indebitati
buco da 2 milioni per il Comune

Piazza Vittorio Veneto a Salerno
Piazza Vittorio Veneto a Salerno
di Gianluca Sollazzo
Lunedì 30 Maggio 2016, 13:02
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SALERNO - Chi paga la multa è merce rara. Risale infatti al giugno del 2010 l’unico versamento con bonifico postale sul conto del Comune effettuato da un posteggiatore abusivo fermato nei pressi di via La Carnale. Fu una mosca bianca, un caso più unico che raro. Perché questi debiti sono impossibili da riscuotere. La lotta ai parcheggiatori abusivi costa al Comune un ammanco di 2 milioni di euro di contravvenzioni elevate e mai pagate negli ultimi tre anni. E se ci aggiungiamo che per ogni posteggiatore sanzionato bisogna istituire servizi di appostamento e controllo dei vigili urbani, impiegare in media mezza giornata solo per espletare le identificazioni di rito, vien da sé che la crociata al racket della sosta assuma sempre più contorni farseschi.

«E’ diventata una guerra contro i mulini al vento, la gente lo deve sapere», ammette un vigile distaccato in piazza Vittorio Veneto. Come dire, per dare la caccia ai parcheggiatori c’è da perderci sempre, sia in denaro che in tempo. Tra recidivi e saltuari c’è una costante ineludibile: il mancato saldo della contravvenzione. Perché chi viene beccato è quasi sempre indigente, senza casa, senza reddito. Da un calcolo dei mancati introiti delle sanzioni elevate nel periodo compreso tra gennaio 2013 e i primi mesi del 2016, balza subito agli occhi il dato relativo ai verbali virtuali contestati ai parcheggiatori che impongono l’obolo della sosta ai salernitani. Multati, presi con le mani nel sacco, privati anche dei guadagni, eppure sempre al proprio posto. Tra piazza Vittorio Veneto, lo stadio Arechi, il polo Nautico e via Nizza, nessuno degli abusivi sanzionati ha ovviamente mai pagato il verbale dichiarandosi nullatenente e senza fissa dimora. In pratica, sono tutti economicamente inattaccabili. E di conseguenza la multa è diventata cartastraccia. Perché dal computo dei verbali elevati, si evince chiaramente che non pagare sia diventato patologico e sistematico soprattutto tra i 30 parcheggiatori operanti in città che in media negli ultimi tre anni hanno accumulato 50 verbali a testa. Sono proprio i super recidivi del pizzo sulla sosta a vantare il debito più alto. Dai più radicati sul territorio, sparpagliati tra l’ospedale di via San Leonardo e il centro, l’amministrazione comunale dovrebbe, almeno sulla carta, esigere il pagamento di almeno 1 milione e 150 mila euro. Un provento di contravvenzioni che però non sarà mai possibile incassare. Poi c’è chi ha messo radici da anni in piazza Vittorio Veneto, volto ormai di casa, che da solo ha totalizzato 210 verbali non pagati. Chi resta impunito la fa franca due volte. Prima non pagando le multe, poi riuscendo a intascare illecitamente ogni giorno dai 40 euro in centro ai 20 euro nella zona orientale. 

I parcheggiatori di professione che dalla clinica Tortorella a via San Leonardo marca quasi ogni giorno cartellino, arriverebbe a guadagnare al mese anche fino a un massimo di 250-280 euro al mese. Ai recidivi che da soli hanno accumulato un debito di 1 milione e 150 mila euro, si aggiungono i saltuari, quelli che scelgono il fine settimana o gli eventi come le gare della Salernitana dinanzi allo stadio Arechi per imporre l’obolo con forza e che in tre anni hanno accumulato ben 700 mila euro di debiti con l’amministrazione per multe mai saldate. E le multe virtuali continuano a lievitare. Da gennaio ai primi di maggio il reparto motociclisti dei vigili urbani di piazza Vittorio Veneto ha elevato 154 contravvenzioni da 771 euro che nessuno dei sanzionati pagherà mai. E se da un lato i debiti continuano a salire, l’unica arma spuntata a disposizione degli agenti è rimasta quella dell’allontanamento con confisca delle somme raccolte durante l’esercizio illegale giornaliero. Da inizio anno ammonta a 52 euro la somma sottratta ai parcheggiatori, in pratica poco più di 10 euro al mese incamerati a fronte di un debito triennale di 2 milioni ormai inesigibile.
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