Punta Licosa e la memoria storica
L'idea: recuperiamo il sommergibile affondato

Punta Licosa e la memoria storica L'idea: recuperiamo il sommergibile affondato
di Antonio Vuolo
Sabato 27 Febbraio 2016, 10:38 - Ultimo agg. 12:19
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CASTELLABATE - Recuperare il sommergibile Velella, affondato nel 1943 a largo di Punta Licosa. A lanciare l'idea sono i fondatori dell'associazione Salerno Capitale, che hanno promosso una campagna di sensibilizzazione  verso peculiarità storico-culturali di Salerno e della sua provincia.

"E’ una operazione utopistica, ma noi ci crediamo – affermano Pellegrino ed Avallone -. E’ a 8,9 miglia da Punta Licosa, a circa 138 metri di profondità: al suo interno giacciono ancora i corpi dei soldati morti per la nostra patria. E’ giunto il momento di andarlo a ripescare. L’Italia si vanta di avere grossi mezzi militari in grado di recuperare relitti a più di 300 metri di profondità, pensiamo ad esempio alla nave Anteo, dotata di un minisommergibile attrezzato a questi scopi: il Velella è a soli 138 metri”. Il Velella è stato l'ultimo sommergibile  italiano ad essere affondato dagli Alleati: fu silurato dal sommergibile britannico Shakespeare. Tutto l’equipaggio, il comandante Patané, 5 altri ufficiali e 44 fra sottufficiali e marinai, scomparve con il sommergibile. Nel corso degli anni vani sono stati i tentativi di farlo riemergere. “Sta di fatto – evidenziano dall’associazione – che, a più di 70 anni di distanza, è incredibile come, malgrado le numerose iniziative, nessuno abbia accolto le istanze di chi vuole soltanto dare degna sepoltura ai propri caduti. E pensare che americani ed inglesi vengono ancora qui a ricercare i loro dispersi. Noi, che ce li abbiamo a 138 metri di profondità, non muoviamo un dito”.
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