Quando i volontari l'hanno vista per la prima volta Denali, un cane randagio destinato all'abbattimento, era rinchiusa nella cella di un rifugio e aspettava solo di essere soppressa. Lo sguardo triste e una grande protuberanza sotto al muso, che tutti credevano essere una massa tumorale. Un volontario, conosciuto sul web come Viktor Larkhill e specializzato in salvataggi estremi, ha fatto il possibile per salvare la vita di Denali, e ci è riuscito.
"Non riesco a spiegare quanto è stato devastante il suo arrivo in clinica - ha raccontato il volontario. Era così impotente, nei suoi occhi impauriti si leggeva che aveva ricevuto nient'altro che dolore e maltrattamenti da parte degli esseri umani".
Una volta nel centro specializzato, Denali è stata sottoposta a dei test più accurati per stabilire la natura della sua protuberanza, e già al tatto era evidente non si trattasse di un tumore, poiché aveva una consistenza morbida, segno della presenza all'interno di un liquido. Grazie a una radiografia e una TAC, il quadro clinico del cane è stato più chiaro: a Denali avevano sparato con un fucile da caccia. Messa al muro e impallinata con colpi non grandi a sufficienza per uccidere un animale della sua taglia, solo per il gusto di vederla contorcesi e soffrire.
Uno dei proiettili ha colpito la ghiandola salivare del cane, bloccando il rilascio di saliva che si è però andato ad accumulare sul collo di Denali. Grazie all'intervento finanziato dalle donazioni degli amanti degli animali, oggi Denali non solo è guarita, ma ha trovato anche una famiglia amorevole.
Credevano fosse un tumore,
poi la crudele scoperta
Martedì 16 Agosto 2016, 13:04
- Ultimo agg.
17 Agosto, 13:03
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