L'incubo di Sarah, stuprata dagli 11 ai 16 anni: «Mi facevano credere che fosse tutto normale»

La notizia riportata dal Daily Mail
La notizia riportata dal Daily Mail
Mercoledì 8 Luglio 2015, 21:36 - Ultimo agg. 22:01
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Un incubo durato cinque lunghi anni, e Sarah non era la sola a doverlo subire.



Quello che è accaduto per oltre un decennio a Rotherham, città dello Yorkshire, ha lasciato la Gran Bretagna sotto choc: un numero nutrito di cittadini di origine pakistana adescava e violentava tantissime bambine e adolescenti. Come riporta il Daily Mail, l'identikit delle vittime della gang era sempre lo stesso: pre-adolescenti bianche, fragili, vulnerabili e con una vita familiare turbolenta. Anche i mostri erano generalmente accomunati dalla nazionalità, dall'età e dalla professione: la stragrande maggioranza lavorava come tassista e aveva circa 30 anni.



Anche Sarah Wilson, che oggi ha 23 anni, è stata una vittima della gang e ora ha deciso di raccontarlo in un libro: «La prima volta, a 11 anni, fui molestata in un parco giochi. Da allora, questi uomini mi hanno riempito di regali e di attenzioni, dicevano sempre che ero speciale. Un anno dopo mi violentarono per la prima volta: fu un pakistano di 35 anni, grasso, dentro un taxi».

Quello che Sarah subì, negli anni, fu un vero e proprio lavaggio del cervello: «Mi regalavano vestiti, profumi, sigarette, cellulari, oltre a droghe e alcol. Mi facevano sentire speciale e pensavo che fosse normale ricambiare le loro attenzioni facendo sesso, generalmente mi drogavano prima di violentarmi. Quando provavo a ribellarmi, mi minacciavano e dicevano di essere pronti a uccidere me e la mia famiglia».











Sarah non era sola: secondo le indagini, le ragazzine violentate dalla gang in tutto lo Yorkshire sarebbero diverse centinaia. «Mia madre mi è sempre stata vicina, anche quando rimasi incinta di uno di loro, con cui c'era un legame affettivo molto particolare, anche perché aveva solo un anno più di me» - racconta la ragazza - «Denunciammo il tutto alla polizia e agli assistenti sociali, ma per anni non mossero un dito, preferirono insabbiare tutto per non alimentare il razzismo e possibili ritorsioni contro tutta la comunità pakistana».



L'incubo di Sarah finì quando aveva 17 anni: riuscì, con l'aiuto dei vicini, una famiglia pakistana, a nascondersi dai suoi aguzzini, ma non ci furono conseguenze. Per i pedofili, a quell'età, non era più interessante e la lasciarono stare. La macchina della giustizia si mosse solo nel 2010, e dopo cinque anni sono state una trentina le condanne nei confronti dei mostri di Rotherham. «Le ferite di allora non guariscono in una notte» - spiega Sarah - «Mi ritengo però fortunata: mia madre è sempre stata al mio fianco, senza di lei sarei tornata a drogarmi o mi sarei uccisa. Per fortuna, oggi sono una mamma felice e ho combattuto per avere una vita normale, come tutte le mie coetanee, fatta di studi al college e di lavori a tempo pieno».