Napoli film festival è «maggiorenne»: Manetti Bros, Pannone, Giovannesi e tanti doc d'autore

Napoli film festival è «maggiorenne»: Manetti Bros, Pannone, Giovannesi e tanti doc d'autore
di Diego Del Pozzo
Lunedì 26 Settembre 2016, 09:50
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Il Napoli Film Festival festeggia la maggiore età con un'edizione la diciottesima, appunto che ne consolida l'identità di rassegna attenta al cinema indipendente e poco visto. Così, dopo il successo della serata d'anteprima di venerdì al cinema Posillipo con la proiezione del film «dimenticato» di Sandro Dionisio «La volpe a tre zampe», il festival partenopeo diretto e coordinato da Mario Violini e Giuseppe Colella propone, fino al 2 ottobre, un denso cartellone di proiezioni, incontri con gli autori e attività parallele caratterizzato, appunto, dall'attenzione verso un cinema capace di oltrepassare gli steccati dei generi e dei formati, per assecondare semplicemente la voglia di narrare il mondo circostante.

Anche gli ospiti principali degli incontri serali in programma al cinema Metropolitan i Manetti Bros. (al festival domani sera), Giuseppe Piccioni (giovedì), Claudio Giovannesi (venerdì) sono cineasti che, con approcci ed esiti diversi l'uno dall'altro, perseguono tenacemente un'idea di cinema originale. Altri ospiti sono, poi, Mario Balsamo, che inaugura la rassegna stasera al Metropolitan con «Mia madre fa l'attrice»; Renato Scarpa, che giovedì all'Istituto Francese presenta «Sweet democracy» di Michele Diomà con Dario Fo; Gianfranco Pannone, presente venerdì mattina al Metropolitan per l'incontro con gli studenti organizzato con il Suor Orsola Benincasa e l'associazione Mobydick Scuola e per la proiezione del suo documentario «L'esercito più piccolo del mondo»; ed Enrico Iannaccone, che sabato pomeriggio introduce sempre al Metropolitan il lungometraggio d'esordio «La buona uscita».

Come di consueto, il Napoli Film Festival ripropone la formula diffusa sul territorio cittadino, con le attività previste al Metropolitan, al Pan, all'Institut Français e all'Instituto Cervantes. I film selezionati nei vari concorsi sono in lizza per l'assegnazione dei Vesuvio Awards realizzati da Lello Esposito e di una serie di premi che ne favoriranno la distribuzione. Particolarmente atteso, soprattutto dai tanti giovani filmakers campani che s'avvicinano al mondo del cinema e provano a sfruttare la vetrina promozionale a loro disposizione, è il tradizionale concorso SchermoNapoli Corti, che quest'anno propone ogni pomeriggio al Metropolitan ben 43 titoli, tra i quali alcuni di grande interesse come «Quiet Generation» di Antimo Campanile, «Scanner» di Antonio Longobardi (prodotto da Stefano Incerti), «E sfaticat» di Gianfranco Antacido, «Là dove tu non sei» di Serena Sabbatino e «Gloves» di Saverio Manes e Pasquale Giordano; ma anche cortometraggi firmati da nomi già noti del cinema e dello spettacolo, come «Mamma» di Rosalia Porcaro, «Le stravaganze del conte» di Peppe Lanzetta e Francesco Velonà, «Stanza 52« di Maurizio Braucci (in concorso nelle scorse settimane alla Mostra di Venezia nella sezione Orizzonti), «Misteriosofica fine di discesa agli inferi» di Giuseppe Bucci (dallo spettacolo «Scannasurice» di Carlo Cerciello), «Black comedy» di Luigi Pane con Fortunato Cerlino.

Dedicata ai documentari, poi, è la sezione SchermoNapoli Doc (al Pan), con 17 titoli tra i quali spiccano «A Wide gaze» di Guido Pappadà, «Arte in campo» di Angelo Paino, «Flat tyre An american music dream» di Ugo Di Fenza, «Mirabiles I custodi del mito» di Alessandro Chetta e Marco Perillo. Più 24 corti della sezione dedicata alle scuole della Campania.
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