Ghostbusters: la minaccia è glaciale

Esce nelle sale italiane l'11 aprire dopo il successo in Usa

I tre protagonisti di Ghostbusters
I tre protagonisti di Ghostbusters
di Matteo Ghidoni
Domenica 31 Marzo 2024, 08:00 - Ultimo agg. 1 Aprile, 16:13
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«Ghostbusters – Minaccia glaciale», in arrivo nelle sale italiane dall'11 aprile, ha già fatto parlare di sé con un notevole successo nei cinema americani, posizionandosi al vertice del box office lo scorso weekend e incassando 45,2 milioni di dollari al debutto in 4345 sale nordamericane. Il film, prodotto da Sony con un investimento di cento milioni, mira a superare le tiepide prestazioni del suo predecessore, «Ghostbusters: afterlife» (2021), che ha incassato poco più di duecento milioni, a fronte di un budget di produzione di settantacinque milioni.

In altre parole, gli studios di Culver City, in California, sperano che il nuovo capitolo della saga nata nel lontano 1984 dedicata ai celebri cacciatori di fantasmi attragga un pubblico eterogeneo, composto sia dai nostalgici fan di lunga data che dalle nuove generazioni, cresciute senza avere mai visto l'iconico Marshmallow Man distruggere New York City.

Per raggiungere questo obiettivo, Sony ha scelto un nuovo regista, Gil Kenan («Poltergeist»), confermando Paul Rudd («Antman»), Carrie Coon («Avengers: Edgame») e Finn Wolfard (»Stranger things») nei ruoli della famiglia Spengler. Questa volta, tuttavia, la minaccia sarà così maligna e ghiacciata che gli Spengler dovranno unire le loro forze con alcuni volti storici della saga degli acchiappafantasma come Dan Aykroyd, Bill Murray e Ernie Hudson, che torneranno a indossare i loro zaini protonici per salvare il mondo.

Kenan è entusiasta della sua creazione: «Come potrete intuire guardando il trailer, questa volta la minaccia sarà più grande e universale che mai.

Creare questa nuova mitologia legata al nostro antagonista, è stato davvero stimolante per noi. Si tratta di una forza antica che è stata racchiusa in un oggetto per secoli, ha la capacità di usare le nostre paure contro di noi e presto si scaglierà sull’intera umanità. Solo l’unità della famiglia potrà affrontare questa sfida», spiega il film-maker nato a Londra nel 1976.

Il film è stato annunciato nel 2022, poco dopo la morte di Ivan Reitman producer storico della saga dei «ghostbusters» e regista dei primi due capitoli: «Per me e Jason Reitman, suo figlio e produttore di questo film, Ivan è stato una costante fonte di ispirazione. Ha avuto un enorme significato potergli raccontare la trama di questo sequel prima che se ne andasse. Ci ha dato la sua approvazione e per noi è stata come un’autorizzazione ad andare avanti, ci ha dato una continuità con tutto l’enorme lavoro fatto da tanti artisti che hanno creato gli acchiappafantasmi nel corso degli anni». E, parlando di continuità, il ritorno dei volti storici di questo universo, Murray, Aykroyd e Hudson, sembra avere dato una marcia in più alla produzione: «Sono orgoglioso di un film capace di tenere insieme i personaggi più recenti come quelli di un tempo. Anche, io come tanti, ho imparato il significato della parola commedia grazie ad alcuni di questi grandi attori e dei loro personaggi. Lavorando con loro sul set mi sono reso conto che sono rimasti gli stessi, con la stessa prontezza di spirito e lo stesso umorismo che ci ha fatto innamorare di quella comicità negli anni ’80. Vederli tornare insieme sul set è stato un vero privilegio e mi ha anche dato la sensazione di tornare per qualche ora a quei magici anni». 

Parlando della creazione del film, il regista riserva una lode particolare a Bill Murray e al suo personaggio: «Venkman è il nostro professore emerito, l’acchiappafantasmi per antonomasia. Credo che si possa tirare una linea retta da quando lo abbiamo lasciato, in “Ghostbusters II” del 1989, passando per la sua breve apparizione in “Ghostbusters: afterlife” del 2021, fino a questo film. Lui porta festa con sé, ovunque vada. Quando le cose si fano dure però, non ha paura di tirare fuori il suo zaino protonico e mettersi al lavoro». 

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