Caterina Guzzanti al Giffoni film festival: «Racconto il coraggio di una madre sola»

La prima volta al festival della più piccola dei fratelli Guzzanti

Caterina Guzzanti al Giffoni film festival
Caterina Guzzanti al Giffoni film festival
di Alessandra Farro
Sabato 22 Luglio 2023, 09:00 - Ultimo agg. 23 Luglio, 08:56
4 Minuti di Lettura

Ironica e sorridente, Caterina Guzzanti, 47 anni, per la prima volta al «Giffoni film festival», è intimorita dalla platea di ragazzi che sventolano in alto le mani per prendere parola, ridendo e scherzando tra di loro: «Voi ragazzini ridete di cose che noi grandi non sappiamo afferrare, siete custodi gelosi del vostro divertimento e non permettete a noi adulti di capire il vostro linguaggio, fate ridere anche noi!», commenta l'attrice romana, nelle sale con «Cattiva coscienza» di Davide Miniella con Matilde Gioli, Francesco Scianna, Gianfranco Gallo, Giovanni Esposito e Drusilla Foer, e dal 27 con «Noi anni luce» del giovane Tiziano Russo («SKam Italia» stagioni 5 e 6) con Carolina Sala, Fabio Troiano, Rocco Fasano e la cantante Laila Al Habash, vista come supporter dei Coldplay a Napoli, in anteprima domani proprio alla kermesse ideata diretta da Claudio Gubitosi.

«Noi anni luce» abbandona il suo tono comico per permetterle di calarsi nei panni di una madre che scopre che la figlia diciassettenne è affetta da leucemia e rischia di morire.
«Il target del film è molto giovane: dal regista ai protagonisti, che sono tra gli idoli più seguiti dai ragazzini, oltre ad essere anche molto bravi. È un lavoro che definisco fico.

A parte il mio ruolo di madre che si ritrova a crescere una figlia da sola come meglio può, la storia racconta del coraggio di una ragazza, che stringe una grande amicizia in ospedale e parte alla ricerca del padre perduto (le serve un trapianto al midollo e lui è l'unico che potrebbe salvarla). E ben venga che a un comico propongano un ruolo diverso, capita raramente».

«Cattiva coscienza» rispetta, invece, i canoni della commedia.
«È un film che fa un azzardo che in Italia si fa poco: mischia il genere comico a quello romantico aggiungendo un elemento fantascientifico. Ci sono due mondi: quello reale e quello delle coscienze, un po' alla “Inside out” della Disney. Ogni essere umano è manovrato da una coscienza che studia i comportamenti degli individui sulla terra, queste entità coscienziose hanno anche un presidente, interpretato da Drusilla. Le coscienze comunicano con gli umani a cui appartengono, indirizzandoli, attraverso l'oroscopo, scritte sui muri o frasi nei bigliettini dei biscotti della fortuna. Molto originale».

Perfetta per il suo dna.
«Io e i miei fratelli siamo molto allenati alla battuta, cresciuti in una famiglia ricca di ironia, faccio fatica a parlare con le persone che ne sono prive. Se sono a cena con qualcuno che fa battute che non fanno ridere o non ne fa affatto finisce che mi ubriaco per vincere la noia».

La domanda che vorrebbero rivolgerle tutti i fan della serie «Boris»: ci sarà una quinta stagione targata Disney Plus?
«Quando la Fox è stata comprata dalla Disney, i vertici internazionali del canale si sono ritrovati in programmazione anche “Boris”, me li immagino a chiedersi: Ma che roba è questa? Che ne facciamo? E dirsi: Proviamo a produrre una nuova stagione, boh. Nei giorni dell'uscita della quarta stagione sulla piattaforma c'è stato un boom di abbonamenti, non se lo aspettavano. Per il futuro di “Boris”, quindi, ci sono buone possibilità e ci sono anche delle idee nuove da parte degli sceneggiatori che spero vedano la luce presto, altrimenti rischiamo di ritornare a essere orfani di Boris». 

A parlare con i «giffoner» ieri c'erano anche il direttore de «Il Mattino» Francesco De Core, quello de «Il Fatto Quotidiano» Marco Travaglio, Beppe Fiorello con il cast di «Stranizza d'amuri».

Intanto il Gff continua oggi con l'anteprima della seconda stagione di «Vita da Carlo» presentata da Verdone, Ludovica Martino e Sangiovanni e gli incontri con Massimiliano Gallo e Giovanna Sannino («Mare fuori»). 

© RIPRODUZIONE RISERVATA