I «Maestri» di Joe Barbieri: cantautore, anzi interprete

Joe Barbieri
Joe Barbieri
di Federico Vacalebre
Sabato 21 Novembre 2015, 13:35 - Ultimo agg. 16 Novembre, 19:20
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Solo trecento copie numerate per «Maestri», un album che Joe Barbieri, e ancor più il suo produttore Antonio Meola, hanno immaginato come un regalo per i fans più fedeli del cantautore napoletano, trasformato per l’occasione, come si diverte a fare peraltro spesso, in interprete. «Ritornerai» (Lauzi), «Dettagli» (Roberto Carlos via Lauzi), il Celentanto di «Storia d’amore», il Tenco di «In qualche parte del mondo», il Luttazzi di «Canto (anche se sono stonato», «Anche un uomo» (il primo brano pubblicato da Mina dopo l’addio alle scene, che porta anche le firme di Mike Bongiorno e del Signor No di «Rischiatutto», Ludovico Pellegrini), «Una giornata al mare» (Giorgio Conte), il Little Tony di «Riderà», il Buscaglione di «Carina», il Lucio Dalla di «Occhi di ragazza» sono i brani scelti: voce e chitarra per riletture nude, scabrose, essenziali, raffinate, minimaliste, velosiane, ma anche profondamente barbieriane nella poetica «meravilhosa» che sa rintracciare il bello nelle piccole cose, nelle piccole frasi melodiche, nelle piccole armonie che ci illuminano di intenso, nelle parole d’amore che sanno dire tutto nella breve trama delle canzoni dei «Maestri», che siano poeti o artigiani, maestri compositori o vecchie volpi.

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