Vitrone, "Piccole partenze" cantautorali

Gennaro Vitrone
Gennaro Vitrone
di Federico Vacalebre
Venerdì 27 Dicembre 2013, 18:11 - Ultimo agg. 28 Dicembre, 11:55
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Alle spalle ha band rock e country, esperienze da cantautore e in duo (Vitronemaltempo), ma il casertano Vitrone (all’anagrafe Gennaro) considera Piccole partenze (Freak House/Full Heads) il suo primo album.



Un lavoro cantautorale, certamente, ma anche attraversato da rumori chitarristici diversi, che guarda alla scuola Tiromancino tendenza Riccardo Sinigallia, ma anche a Pacifico, Niccolo Fabi, con un panorama sonico irrobustito a tratta dall’ascolto di cose come i Virginiana Miller.



Il minimalismo della title track imprime un tono crespuscolare al cd, che sa essere elettronico come virato di jazz rock («Il finto fioraio»), suonato da protagonisti importanti della scena di Terra di Lavoro: Almerigo Pota alla tromba, l’ex Avion Travel Vittorio Remino al basso, Maurizio Stellato alla chitarra, Marta Argenio alla voce in «Diamanti», Fabio Tommasone protagonista assoluto al pianoforte. Le canzoni sono semplici, essenziali, profonde, ben vestite, forse troppo vaghe nel tratteggiare storie ed emozioni. Scelgono colori pastello, implodono piuttosto di esplodere, comprimono melodie anche quando ne intercettano dolorose, sono convinte che «amore» faccia rima con «dolore».
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