Uno dei luoghi comuni più ricorrenti nel mondo dello sport riguarda i ragazzi e la palestra: spesso si pensa in modo negativo a un preadolescente che svolge esercizi con carichi - cioè pesi - perchè tante volte c’è stato detto che può arrecare danni allo sviluppo del corpo. La letteratura è abbastanza divisa sull’argomento, tra chi non vede pericoli e chi consiglia di attendere una certa età.
«Parlare di allenamento con sovraccarichi - spiega al Mattino Claudio De Michele, preparatore di atleti professionisti per Allenamento Funzionale Italia -, spaventa sempre un po’, sia gli adulti che i più “piccoli”.
«Se guardiamo un bambino giocare, osserviamo che assume continuamente una posizione di squat. E non uno squat qualunque, ma è eseguito alla perfezione. Il problema arriva quando smettiamo di giocare in ambienti favorevoli, quindi incontriamo i primi vincoli. Se la preoccupazione è che un ragazzo in età preadolescenziale possa o meno svolgere esercizi di pesistica, la mia risposta è: i ragazzi devono assolutamente allenarsi con sovraccarichi. Ci sono diversi vantaggi - continua il trainer -, in primis densificare le ossa, riducendo il rischio di fratture. Svolgere esercizi con sovraccarichi tonifica in generale il corpo e lo sviluppo muscolare è strettamente correlato alla riduzione degli infortuni. Il mio quindi è un definitivo sì alla palestra per i preadolescenti».
«È chiaro - prosegue De Michele - che ragazzi e adulti non svolgono lo stesso tipo di esercizi. Non bisogna necessariamente pensare all'uso di carichi esterni: dobbiamo imparare a gestire il nostro corpo, che diventa il sovraccarico più importante. Ci sono rischi? Assolutamente sì, legati principalmente allo svolgimenti di un’attività somministrata in modo inadeguato e che non rispetta il periodo evolutivo di un ragazzo. Bisogna rispettare le fasi evolutive di una persona, capire in quale fase della sua crescita si trova e quali sono le sue capacità motorie in quel dato momento. Lo sviluppo della coordinazione avviene per il 90% fino ai nostri 12 anni: quando un bambino impara a gestire i sovraccarichi, in realtà sta istruendo la sua coordinazione - sia intermuscolare che intramuscolare - in maniera importante, quindi le singole unità motorie vengono coinvolte in maniera perfettamente sincronizzata per il compimento dell’obiettivo».