L'emergenza coronavirus ha visto ieri quattro partite rinviate in Serie A, nelle regioni interessate dai contagi: ma il calcio italiano come affronterà le prossime partite? Molto probabilmente non con nuovi rinvii, ma giocando a porte chiuse. Il presidente della Lega calcio di Serie A Paolo Dal Pino ha infatti inviato una lettera al Governo sull'argomento.
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Nella lettera, inviata attraverso il ministro dello sport, Spadafora, quello dell'Interno, Lamorgese, e quello della Salute, Speranza, si chiede che nei territori considerati a rischio coronavirus le gare di calcio non vengano sospese, ma siano disputate a porte chiuse, apprende l'ANSA. Si tratta di un atto formale, che la Lega delle società motiva nella lettera con il «calendario già saturo di impegni» e la necessità che le competizioni si concludano «entro il 24 maggio stante l'avvio dei prossimi Europei di calcio».
Il ministro per le politiche giovanili e lo sport, Vincenzo Spadafora, ha già proposto al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte lo schema di dpcm che prevede la possibilità di svolgere partite a porte chiuse nelle aree a rischio contagio da coronavirus. La decisione, spiegano fonti ministeriali, è già stata presa ieri sera e lo schema è pressoché ultimato.
GRAVINA: "PORTE CHIUSE", SI ATTENDE SOLO OK DEL GOVERNO «Abbiamo inviato richiesta ufficiale per lo svolgimento a porte chiuse della partita di Europa League Inter-Ludogorets di giovedì prossimo e aspettiamo a breve un riscontro positivo», ha detto il presidente della Figc, Gabriele Gravina, al termine del consiglio federale. «Per quanto riguarda la serie A, ferma restando l'indipendenza delle Leghe, credo che già domenica ci saranno le porte chiuse: entro stasera dovremmo avere una risposta del governo per quanto riguarda le partite da disputare nelle regioni coinvolte. Abbiamo chiesto di coordinare al massimo tutte le ordinanze a livello locale».