Juan Jesus, le telefonate di Vinicius e Maignan e l'abbraccio del mondo del calcio

Il difensore del Napoli torna in campo dopo la sentenza

Juan Jesus a Milano
Juan Jesus a Milano
Eugenio Marottadi Eugenio Marotta
Venerdì 29 Marzo 2024, 07:33 - Ultimo agg. 30 Marzo, 09:07
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A testa alta. A prescindere dalle decisioni, dalle sentenze o dalle mancate sanzioni da parte della giustizia sportiva. Juan Jesus va avanti per la sua strada: a testa alta, con il pugno chiuso verso il cielo sul suo profilo Instagram ed il telefono inondato di messaggi di solidarietà da parte di mezzo mondo che si schiera contro il razzismo. Tifosi, colleghi, gente comune - a prescindere dalla fede calcistica (e ci mancherebbe altro) - che hanno voluto manifestare la propria vicinanza al difensore del Napoli in questi giorni dopo la vicenda che lo ha coinvolto - suo malgrado - durante la partita con l'Inter al Meazza prima della sosta del campionato. E questo a prescindere dal fatto che un tribunale abbia stabilito ci sia stato o meno insulto razzista da parte di Acerbi. O meglio che l'insulto sia stato «percepito dal solo calciatore offeso», fatta salva la buona fede di Juan Jesus, per citare uno stralcio della decisione di assolvere Acerbi presa del giudice Mastrandrea. 

I campioni di solidarietà

Prima e dopo che fosse stata pronunciata la sentenza sul caso di specie, il difensore brasiliano è stato contattato da tanti colleghi ed anche da chi ha subito in prima persona e sulla propria pelle vicende di razzismo conclamato proprio negli stadi. È il caso del portiere del Milan, Mike Maignan, che due mesi or sono ad Udine è stato preso di mira dalla curva friulana con cori offensivi e razzisti nei suoi confronti a tal punto da costringerlo a togliersi i guantoni ed abbandonare momentaneamente il suo posto tra i pali (seguito da tutta la squadra, allenatore compreso). L'estremo difensore francese del Milan (il club rossonero ha manifestato pubblicamente solidarietà a Juan Jesus) ha inviato un messaggio al brasiliano ed è probabile che lo scambio epistolare si sia protratto anche dopo la sentenza. Maignan e non solo. Juan Jesus ha ricevuto anche una telefonata molto toccante da parte del connazionale Vinicius Jr.

Già, proprio il giovane attaccante del Real Madrid e della Selecao, ormai diventato un simbolo della lotta anti razzista e purtroppo anche un obiettivo da parte dell'ignoranza xenofoba. L'attaccante che nei giorni scorsi è scoppiato in lacrime per l'ennesimo episodio di intolleranza razziale nei suoi confronti, ha voluto manifestare la propria vicinanza al connazionale Juan Jesus. 

Le istituzioni 

La decisione sul caso Juan Jesus-Acerbi ha avuto inevitabilmente anche riverberi istituzionali. Il presidente della Figc Gabriele Gravina sollecitato sull'argomento è stato perentorio: «C'è una decisione del giudice che tutti devono accettare, compreso chi non si sente soddisfatto - ha detto ieri Gravina a margine del consiglio federale - Senza entrare nel merito della decisione dal punto di vista giuridico, sono vicino umanamente a Juan Jesus, ribadendo l'impegno della Figc da sempre in campo contro il razzismo. Io accetto il verdetto e sul piano umano non mi esimerò dall'abbracciare Acerbi quando lo vedrò. Sapete bene che era convocato in Nazionale e in via precauzionale lo abbiamo lasciato a casa. Noi crediamo alle parole di Acerbi, chi indossa la maglia azzurra si esprime con certi valori. Sappiamo che è un bravo ragazzo e quello che ha dato». Gravina si è anche detto soddisfatto dell'approvazione in consiglio federale del piano strategico del sistema calcio. «Un grandissimo successo». 

Più sottile il commento del ministro dello Sport Andrea Abodi sul caso Acerbi-Juan Jesus. «Mi auguro che chi ha giudicato abbia avuto tutte le informazioni utili per farlo e mi auguro che Acerbi sia in pace con la sua coscienza». Il tutto naturalmente confermando la forte presa di posizione contro il razzismo e comprendendo l'amarezza di Juan Jesus. «Dire che siamo contro il razzismo lo ritengo a questo punto non scontato, ma non mi soddisfa». Ed ancora: «Comprendo l'amarezza, partendo dal rispetto nei confronti di Juan Jesus, però ritengo che bisogna fare uno sforzo per rimanere uniti per contrastare un fenomeno che anche in una situazione come questa ha bisogno di compattezza». 

Video

Il filmato 

L'agente di Juan Jesus, Roberto Calenda, in un post su «X» ieri ha provato a fare chiarezza su alcuni aspetti della vicenda. «Juan Jesus ha dato il suo contributo alle investigazioni, raccontando quanto successo e depositando anche un filmato, senza doversi affannare a cercare (ex post?) un compagno che potesse confermare quello che è chiaramente accaduto». 

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