Napoli-Udinese, gli azzurri cercano la vittoria numero 500 dell'era De Laurentiis

Tutto cominciò 19 anni fa con i gol di a Pozzi e Abate a Lanciano

L'urlo di Matteo Politano
L'urlo di Matteo Politano
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Mercoledì 27 Settembre 2023, 11:00
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Non è solo per la gloria. Ma stasera il Napoli può tagliare un bel traguardo, con la coccarda da mettersi sul petto come si faceva una volta per gli studenti più bravi: se dovesse arrivare il successo con l'Udinese, sarebbe la vittoria numero 500 dell'era De Laurentiis. A praticamente 19 anni dalla prima gioia in serie C, a Lanciano, quando in panchina c'era Ventura. Una rimonta, con le reti di Pozzi e Abate. Preistoria, c'è poco da fare. C'erano cinquemila persone quel pomeriggio, stasera almeno 40mila per la sfida all'Udinese. Un lungo cammino, quello del patron della Filmauro. E una curiosità: ogni centenario ma anche ogni cinquantenario è stato festeggiato al cospetto dei propri tifosi. Ecco, per questo l'attesa che dura da fine agosto, ha tutti i presupposti anche della scaramanzia per interrompersi stasera. Ovviamente, bisogna fare gli scongiuri. Ma quota 500 vuol dire tanto: tranquillità, sorrisi e anche un bel po' di malinconia pensando alle varie tappe di questo percorso.

Con l'Udinese va in campo il Napoli di De Laurentiis per la 926esima partita.

Ovviamente, tutto compreso. Le sconfitte sono state appena 208, e solamente per la vittoria numero 50, con il Parma (1-0) la gara era in Coppa Italia. Poi per il resto, ogni traguardo volante è stato festeggiato in campionato e in serie A: con l'Inter di Mourinho il 26 aprile 2009 (1-0) venne agguantata quota 100 (rete di Zalayeta), quota 200 con il Livorno due anni dopo (4-0). Poi a 300 vittorie si è arrivati il 15 gennaio 2017 con il Pescara (3-1) mentre lo striscione dei 400 successi è stato tagliato alla ripresa del campionato in peno Covid, a luglio del 2020 con la Roma (2-1). Il 9 gennaio del 2022, con Spalletti in panchina si arriva a 450 con l'1-0. 

Non è proprio un clima da festa di Capodanno, a dire il vero. Tutti pensavano a una ripartenza differente dopo lo scudetto conquistato la scorsa stagione. Ma ci sono tutte le condizioni per rimettere la monoposto in carreggiata. In questa lunga corsa iniziata dopo il fallimento, in questa striscia di 499 vittorie conquistate, a un solo passo da quello che in ogni caso è un appuntamento con la storia (ma sì, sempre meglio fare ogni genere di scongiuro), non posso non venire a mente le due vittorie in Intertoto, quella in Coppa Uefa con il Benfica, le 34 in Europa League. E una a una le 28 nelle varie partecipazioni alle varie edizioni di Champions League dal 2011 a oggi (e ci sono momenti magici come i trionfi con il Liverpool, l'Ajax, il Chelsea, il Manchester City e così via. Ma nell'elenco anche le 32 vittorie in Coppa Italia, comprese quelle con Fiorentina e Juventus che hanno consentito di alzare al cielo il trofeo tricolore. 

Stasera c'è altro da pensare. La vittoria per questo prima conta fino a un certo punto, ma i tre punti servono soprattutto per il benessere della squadra e per andare avanti col sorriso con il ciclo De Laurentiis. In ogni caso, un bilancio che dice anche altro: molto più del 50 per cento delle gara giocate dal Napoli, da quando il produttore italiano ha preso il controllo del club azzurri, si conclude con una vittoria. Una statistica che dà la dimensione di un progetto che ogni anno ha regalato entusiasmo e soddisfazioni. D'altronde, basta vedere chi ha segnato i gol nelle gare dei centenari per capire tante cose: da Lavezzi a Cavani, da Callejon a Insigne, da Hamsik a Mertens. Oltre a Zalayeta. Grandi nomi, per una grande storia azzurra. Stasera è il momento di tagliare il traguardo, dopo la frenata di Bologna. È il momento giusto. 

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