Verso Napoli-Genoa | Jorginho a caccia di un'altra chance. Mertens scalpita: «Ma decide Rafa»

Verso Napoli-Genoa | Jorginho a caccia di un'altra chance. Mertens scalpita: «Ma decide Rafa»
di Pino Taormina
Domenica 25 Gennaio 2015, 14:11 - Ultimo agg. 14:12
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Si è riguadagnato il posto in una notte da lupi, non proprio l'ideale per un brasiliano. A pochi gradi sopra lo zero e con la pioggia che pizzicava il viso continuamente, giovedì sera al San Paolo, Jorginho ha dato segni di vita. Ha trasformato due rigori (d'altronde all'Hellas era lui il rigorista e ha stupito il suo errore a Doha più che la sua precisione con l'Udinese), si è dato da fare, ha persino rincorso qualche avversario. Umile, volenteroso. A Benitez è piaciuto. Certo, meglio di altre volte. E visto che Gargano è squalificato e che per trovare l'ultima presenza in campo di Inler bisogna tornare indietro al primo dicembre (Sampdoria-Napoli), è assai probabile che la prestazione in Coppa Italia spinga l'allenatore azzurro ad affiancarlo a David Lopez nella mediana a due di domani sera (in campo alle 21).



Probabile. Ma non certo. D'altronde il brasiliano ha giocato 120 minuti contro i friuliani e il suo recupero è già al centro delle attenzioni di Benitez e del suo staff. Diciamo, dunque, che a parità di condizioni Jorginho è davanti a Inler nel ballottaggio a centrocampo. Ma neppure più di tanto: anche perché il capitano della Svizzera potrebbe garantire freschezza e muscoli a un centrocampo che spesso fa fatica a tamponare gli assalti avversari.

Si ritorna al San Paolo: una sola vittoria a Fuorigrotta in campionato negli ultimi due mesi e mezzo, quella con il Parma. Poi due pari (Palermo ed Empoli) e il ko (con la Juventus): non è un caso che fuori casa gli azzurri abbiamo conquistato nel girone di andata 18 punti contro i 15 tra le mura amiche.



Torniamo alle scelte. Il cuscino non c'entra nulla: è piuttosto il software di Rafa e del suo staff quello che deve dare risposte ai dilemmi dello spagnolo. Primo: come sta Strinic? Costretto ai lavori forzati, il croato potrebbe aver bisogno di tirare il fiato. Prima di domenica scorsa, aveva giocato l'ultima gara nel campionato ucraino il 9 novembre. Poi più nulla. Adesso Benitez deve capire se ha nelle gambe la forza per una terza partita in otto giorni. Altrimenti, via al ritorno di Britos sulla sinistra, ovvero in quel ruolo su cui ha tanto insistito proprio il tecnico del Napoli questa estate. In difesa, per il resto, pochi dubbi con Maggio, Albiol e Koulibaly a completare la linea a 4 anti-Gasperini.



Su quanto sia effimera la gloria nel calcio, Callejon potrebbe scrivere un corposo trattato. Fino alla gara con la Roma, era entrato nella storia per aver riportato uno spagnolo in cima alla classifica dei cannonieri della serie A (anche il mitico Luisito Suarez lo consacrò tra i grandi di Spagna). Impossibile per Del Bosque (complice anche una telefonata di Benitez) continuare a ignorarlo. Arriva la prima convocazione con la Spagna, ma Callejon è rimasto lì: un solo gol (al Cesena) nelle ultime nove gare in campionato. Ovvio, Gabbiadini non è ancora pronto per dargli il cambio, anche se per l'ex Sampdoria la sfida con il Genoa deve avere un fascino speciale.



I dubbi su chi giocherà alle spalle di Higuain sono tanti. Benitez deciderà stamattina ma la sensazione è che ha in mente per la sfida al Genoa lo stesso schieramento offensivo con cui ha affrontato la Juventus in Supercoppa: ovvero con De Guzman al posto di Mertens sulla sinistra e Hamsik al centro. Il capitano, d'altronde, ha bisogno di continuità: è vero che ha giocato la Coppa Italia, ma è complicato tenerlo fuori dai titolari per la seconda partita consecutiva (è partito in panchina anche con la Lazio).



Mertens ha ammesso: «Vorrei giocare di più, ma accetto tutte le decisioni di Benitez. Qui anche Higuain fa la panchina. Oltre che attaccare in Italia bisogna anche difendere, quindi è molto faticoso. E di andare via non ne ho alcuna intenzione». Lavoro a parte per Michu i cui tempi di recupero sono ancora incerti.



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